Cultura, risorsa strategica. E’ il tema scelto per il quarto tavolo tematico organizzato nel tardo pomeriggio nella sede dell’associazione Progetto Comune Matera in via Nazionale 45 a Matera. Un’opportunità di confronto per istituzioni, imprese, associazioni culturali e cittadini organizzata dall’associazione Progetto Comune Matera con l’obiettivo di ridefinire il ruolo della cultura come leva strategica per lo sviluppo della città dei Sassi.
Il dibattito è stato arricchito dagli interventi di operatori culturali Michele Fontana, Marianna Di Ruvo, Dino Plasmati, Piera Del Giudice, Andrea Santantonio, Dario Toma, Carlo Iuorno, Nicola Vivilecchia, Saverio Vizziello, Antonio Montemurro, Francesco Mongiello, Michele Vivilecchia e Vito Vitulli e concluso da Michele Somma, presidente pro-tempore della Fondazione Matera-Basilicata 2019.
La cultura leva del futuro. E’ uno dei temi, insieme al turismo, che più attira attenzione, registra opinioni e approcci molto variegati, suscita interesse e paradossalmente riceve risposte spesso minimali, estemporanee, parziali.
Pesa ovviamente il titolo di Capitale europea della cultura per il 2019 sia nel senso di alimentare grandi attese sia in quello di provocare delusioni e scetticismo.
Ma, al di là dei giudizi su quello che è stato, l’esigenza che più si avverte è quella di uscire dall’approssimazione e dalla frammentarietà degli interventi e dell’impiego delle risorse per elaborare e attuare un’organica politica culturale.
Il Piano strategico culturale era ed è la prima e decisiva scelta da compiere. In esso devono essere sciolti i nodi sul ruolo della cultura nel contesto e nello sviluppo della città.
A cominciare dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019 e dal suo rapporto con la città. Occorre definire la sua missione, individuare il livello di operatività, stabilire la sua dotazione finanziaria, chiarire quanto e come incide sulla città e viceversa.
In ogni caso, occorre che la programmazione sia organica, chiara e a lungo termine.
Va valutato quanto e come i meccanismi di selezione e sostegno degli eventi e finora adottati abbiano funzionato, siano stati efficaci, si siano sviluppati.
Connessa a tale operazione è la ricognizione degli eventi e delle iniziative che si sono consolidati nel tempo, dei soggetti e delle istituzioni coinvolti, ma anche di quelli nuovi e interessanti che sono emersi, comprendendo quale equilibrio creare fra gli uni e gli altri e come rispetto ad essi debba essere azionata la leva pubblica.
Così come non è più eludibile perseguire l’obiettivo di una armonizzazione di appuntamenti, iniziative, manifestazioni, che riguarda anche tempi e luoghi del loro svolgimento.
Ugualmente va messo a punto un chiaro e trasparente modo di contemplazione delle diverse forme, professionali amatoriali, di produzione e diffusione culturale.
Altro obiettivo da definire è quello che concerne l’eventuale individuazione e strutturazione di eventi di particolare rilievo che costituiscano un unicum legato indissolubilmente alla città.
Un lavoro di mappatura degli spazi culturali è stato fatto in passato e va socializzato, ma probabilmente sarà necessario anche un aggiornamento, accertandone e/o assicurandone la fruibilità, anche con modelli innovativi di gestione, e assegnando ad essi una funzione precisa e definita.
Va sottoposto ad una riflessione e discussione il sistema di correlazione delle attività culturali tipiche (musica, cinema, danza, teatro, mostre, letteratura, ecc.) agli ambiti e ai centri dedicati all’innovazione all’industria culturale.
Infine, va messo a sistema il modo e le forme in cui Matera è presente nei circuiti culturali nazionali e internazionali. In questo senso il prossimo appuntamento di Matera Capitale Mediterranea della Cultura e del Dialogo del 2026 è importante in sé, ma soprattutto come passaggio di un processo di più lungo termine da programmare e realizzare.
La fotogallery dell’incontro (foto www.SassiLive.it)