“L’importante provvedimento della Giunta Regionale che consente di abbattere la tariffa del Servizio idrico integrato a favore dei cittadini lucani con reddito Isee pari o inferiore a trentamila euro annui, ai quali sarà azzerata la bolletta del consumo idrico, comunque, non mette fine alla questione più complessiva della gestione delle risorse idriche lucane. A sostenerlo Francesco Cupparo, già assessore regionale, per il quale c’è ancora molto da fare, anche in prospettiva dell’entrata in funzione di Acque del Sud, soprattutto a favore delle comunità dei territori macrofornitori di acqua come il Senisese e la Val d’Agri e nei confronti di alcuni Comuni. Per chi come me nella sua esperienza di assessore ha sempre messo questi problemi tra le priorità della propria agenda di lavoro – aggiunge – il recupero, avvenuto di recente, degli 8 mln di euro, sul totale dei 35, “sfuggiti” al bilancio regionale e finalmente tornati disponibili per il Senisese, è ancora un motivo di soddisfazione. Ma, complessivamente, il mio impegno di coordinamento del programma Speciale Senisese, in continuità e coerenza con l’attività svolta da sindaco di Francavilla in Sinni e rappresentante dei sindaci dell’area, è stato indirizzato a dare pratica attuazione, in tutti i suoi aspetti, all’Accordo di Programma per la gestione condivisa delle risorse idriche sottoscritto nel lontano 2016 dalla Regione Basilicata, dalla Regione Puglia e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri nello specifico per la gestione del fondo del cosiddetto riequilibrio ambientale. Un primo risultato “storico” è stato raggiunto della legge regionale 10/2020, a cui ho lavorato da assessore, che ha riconosciuto il 20% delle risorse incassate dalla Regione a favore delle popolazioni che accumulano acqua e che viene rivenduta all’ingrosso alla Puglia, Campania, Calabria, ecc. Intanto – dice Cupparo – auspico che entro la fine della legislatura regionale quanto maturato della riserva 20% sia effettivamente versata per il raggiungimento degli obiettivi riconosciuti e condivisi. Troppo tempo è stato sprecato sull’utilizzo e l’impiego di risorse finanziarie che derivano dalla risorsa acqua che deve diventare uno dei principali fattori di sviluppo economico locale e regionale. Sono passati circa 50 anni dal trasferimento delle nostre risorse idriche alla Puglia ma i Governi Regionali che si sono succeduti non sono mai stati in grado di dare quella risposta adeguata ad esigenze e bisogni di sviluppo ed occupazione che le comunità macrofornitrici d’acqua attendevano, destinando il fondo-tariffa acqua all’ingrosso per soddisfare altre richieste e altri bisogni, pur legittimi, senza produrre condizioni di sviluppo e occupazione concrete per compensare popolazioni ed economia locale. E’ evidente –conclude Cupparo – che spetterà alla nuova legislatura regionale superare ritardi e sottovalutazioni e sciogliere i tanti nodi al pettine a partire dal recupero dalla Regione Puglia, dai Consorzi e dalle aziende pugliesi delle spettanze dovute per il costo dell’acqua all’ingrosso utilizzata negli anni passati”.
Gen 11