Si è tenuta questa mattina, presso il Consiglio regionale, la conferenza stampa sulla mozione “Cure Paesane – One Health (Una sola salute)”. L’iniziativa, promossa dal capogruppo del Pd, Piero Lacorazza, dal consigliere del Pd, Roberto Cifarelli, e dal consigliere di Bd, Piero Marrese.
Lacorazza, in apertura di conferenza, riprendendo una frase della pittrice e scrittrice lucana, Maria Padula, ‘I paesi sono paesi d’inverno’, ha evidenziato che occorre operare, innanzitutto, a sostegno di chi decide di restare e vive nei nostro borghi tutto l’anno. Il cuore della proposta è, pertanto, la ragnatela della ‘restanza’, per utilizzare un termine di Vito Teti e le cure paesane sono un pezzo fondamentale di questa ragnatela.
La mozione è parte di un sistema che mette insieme proposte di legge già presentate, tra le quali, la costruzione di reti mediterranee europee per gli studenti, la questione dei titoli congiunti cioè la possibilità che con altre Università, italiane ed europee, si facciano degli accordi affinché gli studenti che migrano non debbano passare tutto il tempo fuori dalla nostra regione. Si sviluppa un’idea legata al benessere di chi vive sempre nei paesi, sia giovani che anziani. L’obiettivo è conseguire percorsi di certificazioni qualificanti con il simbolo “Bandiera d’Argento” per i Paesi che raggiungono standard quantitativi e qualitativi secondo una griglia di riferimento su temi riguardanti ambiente, trasporti e mobilità, scuola, sport, cure, smart working e altro ancora. Certificare i Paesi significa avere servizi di qualità, per esempio un 118 che arrivi in 20 minuti; un’emergenza urgenza che abbia le caratteristiche di pronto intervento, così come l’abbattimento delle barriere architettoniche, le matrici ambientali utili ad attestare la qualità della vita di un borgo. E in virtù di questa certificazione costruire delle politiche di sostegno a chi in questi Comuni vuole restarci o tornarci. Lacorazza ha inoltre evidenziato la necessità di creare o adeguare, laddove carenti, strutture e servizi sanitari e socio-sanitari ai nuovi modelli e standard previsti dalle norme nazionali. È necessario integrare queste iniziative su scala nazionale per favorire una fiscalità agevolata e sostenere il sistema dei servizi. Per concludere, la sperimentazione del progetto di ‘Cure paesane’ consiste nell’integrazione di programmi comunitari, leggi regionali e nazionali, risorse finanziarie che consentano di elevare la qualità dei servizi per gli anziani residenti, e non solo, ma anche di generare opportunità intercettando un crescente mercato legato alla Silver economy.
Il consigliere Cifarelli ha esordito sostenendo che questo lavoro non inizia oggi ma che già nella scorsa legislatura sono state avanzate idee orientate nella stessa direzione. Ora, la proposta è divenuta più organica, il tema fondamentale è quello di combattere la retorica dello spopolamento con iniziative concrete. È necessario mettere in campo un piano strategico complessivo per invertire il paradigma, attraverso proposte di legge e investimenti per la ‘restanza’ e con una nuova idea di fiscalità che aiuti ad investire e a migliorare la situazione dei nostri borghi. Ormai quasi tutta la Basilicata rientra all’interno della Snai (strategia nazionale aree interne), pertanto altro tema centrale per invertire la tendenza è riqualificare e sviluppare il settore agricolo delle aree interne. Inoltre, è necessario coinvolgere i Sindaci di questi territori per mettere insieme le loro esperienze e individuare buone pratiche finalizzate a sistematizzare ulteriori opportunità di sviluppo.
Infine, il consigliere Marrese ha sottolineato che, al di là delle questioni strategiche esistenziali, come Stellantis e la crisi industriale generalizzata, occorre saper affrontare il futuro partendo anche da altri aspetti utili a creare nuove opportunità di crescita e sviluppo. Fondamentale è non rassegnarsi all’esistente, ma puntare a fare sistema percorrendo ogni opzione, con proposte innovative su cui ragionare, anche insieme al Governo regionale. È necessario affrontare i problemi del calo demografico e dello spopolamento con azioni che consentano a chi vuole restare in Basilicata di poterlo fare, in una regione che guardi con compiuta consapevolezza all’accoglienza. La strategia è quella di aggredire le difficoltà anziché operare solo contro le emergenze.