La Giunta Regionale ha approvato una modifica del Calendario Venatorio Regionale per la stagione venatoria 2015-2016, riguardo la pratica dell’esercizio venatorio alla specie cinghiale.
“La modifica – rende noto l’assessore alle Politiche Agricole e Forestali, Luca Braia – sempre nel rispetto della normativa nazionale e regionale, consente la pratica della caccia al cinghiale nella giornata di sabato per il mese di novembre, lasciando inoltre facoltà agli A.T.C. di consentire il prelievo venatorio del cinghiale nella giornata di sabato anche per il mese di dicembre.
Dopo aver ripartito 150.000 euro alle due province per il rimborso agli agricoltori che hanno subito danni da fauna selvatica, abbiamo dato il via anche alle attività di selecontrollo e abbattimento selettivo nei quattro parchi della regione. Anche l’istruttoria per la realizzazione di nuovi chiusini per la cattura dei cinghiali nei parchi è tutt’ora in corso.
Si aggiunge pertanto una ulteriore possibilità – sottolinea l’assessore Luca Braia – di arginare in maniera decisa la questione della sovrappopolazione dei cinghiali e di conseguenza i problemi causati agli agricoltori.
Con un obiettivo più ampio che è quello di andare verso la creazione della filiera della trasformazione della carne di cinghiale Basilicata.”
Leonardo Rocco Tauro, Coordinamento regionale Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale: “Cinghiali, le parole dell’Assessore non risolvono il problema”
Prendiamo atto delle parole dell’assessore regionale all’agricoltura, Luca Braia, in merito alla caccia al cinghiale anche nelle giornate di sabato.
Ma questo non è assolutamente sufficiente. Bisogna fare di più e con massima velocità.
È necessario che si intervenga presso il governo nazionale perché riveda le leggi in materia di caccia, per consentire che la caccia al cinghiale avvenga durante tutto l’anno e non solamente in un determinato periodo, tra l’altro in maniera molto limitata rispetto alla grave emergenza.
In Lucania, ma possiamo dire in tutto il Paese, la presenza di questi ungulati, dannosa quanto distruttiva, non può ridursi a pochissimi mesi all’anno.
Tutto il territorio è interessato dalla loro presenza, non solamente i quattro parchi regionali e pertanto accorgimenti per la loro cattura devono essere predisposti in tutta la Regione.
Ne va di mezzo, e lo abbiamo più volte denunciato, la sicurezza dei cittadini in primis e poi danni alle coltivazioni e manufatti (non passa giorno che le cronache non segnalino eventi gravi).
Se vogliamo che i 150.000 euro, concessi dalla Regione Basilicata alle due nostre province per indennizzare i danni subiti da cittadini ed imprenditori agricoli, non crescano in modo esponenziale c’è una sola via: ridurre drasticamente la presenza di questi animali con tutti i mezzi disponibili.
Per quanto attiene, infine, la possibilità dell’utilizzo delle carni di cinghiale, per creare la cosiddetta filiera, ho forti dubbi sulla stessa bontà di questo alimento.