Danni piogge ed alluvioni, Ferrone (Articolo Uno-PD, consigliere Provincia Potenza): ampliare la platea degli operai forestali, presidi umani contro le calamità naturali. Di seguito la nota integrale.
I profondi sconvolgimenti provocati da settimane dalle abbondanti piogge ed alluvioni ai nostri territori in numerosi Comuni soprattutto delle aree interne della provincia di Potenza come della Montagna Materana richiedono sì interventi di emergenza ma anche programmi e progetti di prevenzione da calamità naturali. Prima di tutto c’è bisogno di un piano di difesa del suolo che da giorni conferma tutta la sua fragilità storica. Lo sostiene Carmine Ferrone (Art. 1-Pd), consigliere della Provincia di Potenza, evidenziando i gravi danni provocati alla viabilità provinciale che già vive – sottolinea – una situazione di emergenza oltre che a strade comunali, rurali, ad aziende agricole, a contrade e frazioni. Mai come in queste circostanze il Piano forestale regionale dimostra tutta la sua inadeguatezza soprattutto per la strategia ancora improntata sull’assistenzialismo di circa 3 mila lavoratori, unico argine contro le calamità naturali. Ci sono inoltre consistenti settori della platea di lavoratori del Rmi ed ex Tis, complessivamente 1800 persone, che hanno competenze e professionalità per essere utilizzati in opere del Piano forestale e che già svolgono lavori nella pulizia di strade, in servizi importanti per i Comuni, nell’assistenza domiciliare. Solo ampliando la forza lavoro da destinare alla difesa del territorio, vale a dire i presidi umani a frane, smottamenti, allegamenti – aggiunge Ferrone – può essere possibile se non annullare quanto meno ridurre i rischi alle comunità delle nostre aree interne e persino agli automobilisti che transitano sulla Basentana. Per fare tutto questo oltre ad una strategia di programmazione che segni una svolta da quella del Consorzio Bonifica Basilicata a cui è delegata ogni cosa, è necessario aumentare le giornate lavorative degli operai forestali. Infine, una forte sollecitazione al Governo: serve una misura speciale economica per emergenze e prevenzione rischi in tutto il Paese, oltre che per l’emergenza Emilia Romagna.