Gianni Rosa, consigliere regionale di Fratelli d’Italia–Alleanza Nazionale commenta i dati sull’occupazione in Basilicata: “Sono un disastro. Ma Pittella con i suoi amici si autocelebrano”
La Basilicata resta il fanalino di coda dell’Italia. Non si tratta di vedere il bicchiere mezzo vuoto. Si tratta di essere realisti. Guardare in faccia la realtà è quello che dovrebbe fare un Governatore. Niente ‘tuttoapposto’. Fare gli struzzi non serve.
L’Italia registra un calo delle nuove attivazioni di contratti a tempo indeterminato del -32,2%. In Basilicata siamo al – 36,4%. Siamo scesi, persino, al di sotto della soglia del 2014: 9.863 contratti nei primi 9 mesi del 2014 contro gli 8.736 contratti del 2016 nello stesso periodo. Facciamo peggio di Puglia, Campania e Calabria.
Non solo. Mentre in Italia il saldo dei contratti a tempo indeterminato è positivo, in Basilicata le cessazioni superano le nuove attivazioni: 9.282 (- 546 contratti).
È l’effetto della riduzione dell’esonero contributivo statale? Sicuramente. Ma non solo, altrimenti dovremmo essere nella media nazionale. Invece noi sprofondiamo di più. Persino nelle assunzioni a tempo indeterminato per effetto dell’esonero contributivo facciamo peggio di tutto il resto d’Italia, tranne che della Valle d’Aosta.
Le carenze del mercato del lavoro in Basilicata sono più pressanti e pesanti. Non si può fare affidamento solo sulle assunzioni della Fiat, perché una volta che cessano, ci ritroviamo punto e a capo. E il dato è chiaro se si guarda l’incremento esponenziale dell’uso dei voucher (29% sul 2015, 63,8% sul 2014). In Basilicata, il lavoro si chiama lavoro occasionale.
La mancanza di tessuto imprenditoriale è la debolezza più grande della nostra Regione, acuita dalla totale assenza di una politica che lo rafforzi. Non sappiamo più in che lingua cercare di far capire al Governatore che se siamo tornati in dietro di due anni c’è un problema serio. Le sue politiche di sviluppo sono fallimentari.
Dire sempre che tutto va bene non è la soluzione. Esaltarsi per qualche segno più (tutto da verificare) non elimina il problema. Bisogna guardare oggettivamente alla Basilicata reale e chiedersi perché in una Regione piccola come la nostra ma con tante potenzialità si finisce sempre per arretrare.
Questi dati confermano l’inutilità delle riunioni come quella avvenuta a Tito qualche giorno fa, che servono solo a fare passerella, autocelebrarsi e a battere le mani al potente di turno. Qualcuna delle associazioni di imprenditori presenti in quella convention si sarà posta il problema di chiedere a Pittella qualche provvedimento che aiuti realmente le loro imprese e quelle che loro rappresentano?
L’effetto Matera 2019 ancora non si fa sentire. I bandi per i finanziamenti dell’Unione Europea, neanche a dirlo, sono in netto ritardo rispetto alle altre Regioni che sono già alla seconda fase. Insomma è débâcle su tutta la linea.
Pittella si svegli. La Basilicata è stufa di fare la bella addormentata.