“I cattolici lucani, come del resto tutti gli italiani, sono ancora orfani del contenitore politico di valori non negoziabili e quindi non cadranno nella trappola tesa da quanti puntano ad accreditarsi come gli eredi della Dc. Le più recenti prese di posizione di alcuni autorevoli esponenti della Chiesa italiana, in proposito, fanno giustizia soprattutto sul prof. Monti che non è certamente l’erede di De Gasperi e don Sturzo”. E’ quanto sostiene il segretario regionale della DC-Libertas Giuseppe Potenza aggiungendo che “non bastano le presenze di alcuni esponenti cattolici per rappresentare la tradizione e i valori dei cattolici democratici italiani da sempre espressi in politica dalla DC. La DC esprime vera preoccupazione per l’intero sistema politico italiano che ancora una volta, nelle prossime elezioni, si mettera’ largamente fuori dalle grandi culture politiche che governano gli stati europei a fronte di una situazione economica che sta duramente mettendo alla prova la coesione sociale del Paese. La DC intende mettere sulle proprie spalle la sofferenza di milioni di famiglie italiane e delle piccole e medie imprese, cui bisogna dare non solo la speranza perduta ma anche provvedimenti concreti in grado di riprendere la strada della crescita economica e civile da troppo tempo smarrita”.
“E in attesa che si definiscano le candidature in Basilicata – aggiunge Potenza – guardiamo con preoccupazione all’”offerta” che viene da quel partito che si pregia ancora del simbolo dello scudo crociato, nonostante il pronunciamento della Corte d’appello di Roma, con una decisione confermata dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, impegnato in una guerra intestina di dirigenti per accaparrarsi i posti vincenti della lotteria-Porcellum e al Pd lucano che ha umiliato gli ex Margherita facendo prevalere gli uomini della sinistra “pura”. I cattolici lucani farebbero bene a guardare ad altri contenitori perché come sottolinea Monsignor Fisichella un cattolico che occupa un ruolo di guida ha anche una precisa responsabilità pubblica: l’essere credenti comporta una esemplarità di stile e contenuti. La politica deve essere animata da una speranza di miglioramento per essere la più alta forma di carità. È compito dei politici cattolici attivare sinergie di forze positive. E per questa ragione – continua il segretario lucano della DC – aspettiamo di conoscere programmi e proposte sui temi sociali delle nostre popolazioni. La democrazia 2.0 e l’etica, di cui si continua a parlare con insistenza in questo primo scorcio di dibattito politico – conclude – oltre al metodo di confronto con i cittadini, a nostro parere, devono affermarsi come impegno sostanziale da rinnovare quotidianamente con l’elettorato del proprio territorio”.
Gen 06