“Questa volta, a differenza del passato e quindi dei numerosi interventi per presentare rapporti sull’economia lucana, il presidente di Unioncamere Pasquale Lamorte, non ha usato mezze parole. Piuttosto il suo discorso è stato un’ eccellente relazione da candidato Governatore. Non ci resta da “vecchio” democristiano qual è di chiedergli di candidarsi nella lista storica dello scudo crociato e di porsi al servizio di un progetto di cambiamento”. E’ quanto sostiene il segretario regionale della DC-Libertas Giuseppe Potenza che aggiunge: “non ha alcun senso girare intorno alle mezze parole e tanto meno ai toni diplomatici che hanno caratterizzato, legittimamente e responsabilmente sinora, il ruolo istituzionale dell’ultimo sottosegretario al Mezzogiorno per la DC. E’ ora di scendere in campo per traferire critiche sulle “clamorose insolvenze” della Regione in proposte di nuovo governo e quindi di nuovo metodo di concertazione con le parti sociali. Ci è piaciuto in particolare l’appello alle forze sane della piccola e media imprenditoria, delle categorie professionali, di cui l’Unioncamere è l’ultimo baluardo di tutela, perché dopo “Rimborsopoli” diventino protagoniste del riscatto etico e della nuova pagina politico-istituzionale che si aprirà con il voto di novembre. Siamo certi che la storia, la tradizione, la cultura, la sensibilità di Lamorte non possono vederlo in un altro campo diverso dai quello del centrosinistra. A chi ha lanciato il più autorevole grido d’allarme sulla “morte” della regione – dice Giuseppe Potenza – non resta che dare un segnale di amore per la sua terra e quindi di impegno diretto. Il tempo stringe e c’è bisogno di costruire un progetto di cattolici impegnati in politica e nel sociale guidato da autorevoli esponenti della società civile”.
Giu 06