La terza Commissione consiliare (Attività produttive – Territorio – Ambiente) presieduta da Piergiorgio Quarto, riunitasi in modalità telematica, ha audito Marcello Faggelladell’Area Ambiente di Confindustria in merito al disegno di legge su “Norme per la prevenzione e la limitazione delle emissioni odorigene”.
Faggella ha rilevato la positività del disegno di legge, anche per il carattere innovativo, senza però omettere di far presente due aspetti di criticità riguardanti la legittimità di alcune parti del ddl che presentano aspetti di incostituzionalità in quanto di competenza e pertinenza dello Stato centrale. Altro punto di criticità, quello riguardante l’utilizzo e l’applicazione di alcune procedure, sia per gli impianti già esistenti che per quelli da realizzare. La norma va ad insistere, in tal modo, tra due casistiche ben distinte con conseguenti problematiche non di poco conto. Utile, inoltre – secondo Faggella – l’istituzione di un tavolo tecnico per considerare più esaustivamente gli elementi di carattere tecnologico e chimico. Verificare, poi, l’entità delle emissioni ed i valori di accettabilità dell’impatto olfattivo. Opportuno sarebbe, a tale proposito – ha detto Faggella – inserire un periodo transitorio, prevedendo una modulistica diversa per i livelli di adattabilità onde permettere a tutte le aziende di adeguarsi in un lasso di tempo tra i 6 e gli 8 anni. Da considerare, anche i compiti dell’Autorità per il rilascio dei permessi relativi ai valori limite di emissione che vanno considerati come intera portata applicandola all’ impianto nel suo complesso.
Problema evidente da risolvere come evidenziato anche dai consiglieri Braia e Trerotola è la tossicità delle emissioni e la loro misurazione come esplicitato dal presidente Quarto, questo attraverso una legge chiara e puntuale che può avvalersi del documento aggiuntivo proposto da Confindustria, nel contempo la Commissione potrà prendere atto di quanto proposto nel corso delle prossime audizioni, ivi comprese le associazioni ambientaliste.“Lauto approfondimento del disegno di legge e continuare le audizioni con profondi emendamenti”: questa la dichiarazione del consigliere Sileo.
La commissione ha preso, poi, in esame la proposta di legge, di iniziativa del consigliereAliandro (Lega) sul “Fondo per la crescita dei Comuni confinanti con i giacimenti petroliferi in Val D’Agri”.Presentati emendamenti da Quarto, Acito e Braia.
Braia ha affermato che “pur in presenza di due emendamenti, l’obiettivo è unico, il principio lo stesso, vale a dire quello di contemplare entrambe le concessioni petrolifere, non solo quella della Val d’Agri, ma anche di Tempa Rossa per tutelare il carattere territoriale della normativa”.
Acito ha parlato di emendamenti finalizzati a due finalità: “quella di avere un tetto per le royalties, fissare, cioè, un tetto massimo per non sforare e l’altra legata all’obiettivo intrinseco all’utilizzo delle risorse. Miglioramento ambientale – ha dettoAcito – ed efficientamento energetico con il contestuale efficientamento degli edifici pubblici e privati con abbattimento dei consumi e, dunque, della bolletta energetica”.
Quarto ha spiegato che i suoi emendamenti mirano, essenzialmente a “meglio circoscrivere l’area dei Comuni beneficiari del Fondo, attraverso l’ulteriore elemento dell’individuazione e ubicazione del pozzo, così come disciplinato dal Decreto direttoriale del 15 luglio 2015 del ministero dello Sviluppo economico”.
Dopo alcune vicissitudini in merito alla votazione dell’atto, il consigliere firmatarioAliandro ha proposto il rinvio nella prossima seduta della Commissione.
Hanno preso parte ai lavori della terza Commissione, oltre al presidente Quarto (Bp), i consiglieriVizziello e Baldassarre (Fdi), Aliandro, Sileo (Lega), Trerotola (Pl), Brai (Iv), Cifarelli (Pd), Acito e Bellettieri (Fi), Carlucci (M5s).