In discussione il disegno di legge su “Misure urgenti concernenti il Patto di Stabilità interno”. Parametri europei. Royalties. Rilevanza energetica. Individuazione della spesa. Occupazione. Welfare. Sviluppo sostenibile.
“Sono escluse dalla base di calcolo e dai risultati del patto di stabilità interno le spese effettuate con i proventi incassati dalla Regione Basilicata, derivanti a qualunque titolo da attività di estrazione di idrocarburi e, comunque, da accordi e protocolli relativi a vantaggi economici straordinari”. E’ il dettato del primo articolo (Idrocarburi e Patto di Stabilità Interno) del disegno di legge su “Misure urgenti in materia di Patto di Stabilità interno” che ha avuto il parere favorevole, a maggioranza, della prima Commissione consiliare (Affari istituzionali) e della seconda (Bilancio e programmazione) riunitesi in seduta congiunta con la presidenza dei consiglieri Vito Santarsiero (Pd) e Gianni Rosa (Lb-Fdi).
L’adozione di disposizioni concernenti l’esclusione delle royalties petrolifere dal saldo finanziario rilevante ai fini del Patto di Stabilità interno, permetterebbe non solo di alleggerire le strettoie asfissianti del tetto regionale attribuito, ma di liberare lo spazio finanziario di cassa per le definizioni positive delle grandi questioni sociali ed economiche che restano tutt’ora aperte. Rivedere i vincoli di spesa imposti dal Patto di Stabilità diviene l’obiettivo fondamentale. Possedere, infatti, consistenti disponibilità di cassa, come per altro pochissime Regioni, ma non poterne usufruire non fa che accrescere pericolosamente i sentimenti di sfiducia e diffidenza della comunità verso l’Amministrazione pubblica. Non la semplice disponibilità di risorse economiche, ma l’utilizzabilità delle stesse è fondamentale in una condizione di straordinarietà, evitando, tra l’altro, i ritardi nei pagamenti che provocano sofferenze nel tessuto imprenditoriale e sociale lucano. La condizionabilità finanziaria, inoltre, applicata alle royalties petrolifere del Patto di Stabilità è per la Basilicata non solo immeritevole, vista la riconosciuta capacità di spesa dei fondi comunitari, ma anche del tutto ingiustificata per la natura sovra ordinaria e il carattere di addizionalità aggiuntiva di entrata in bilancio. Bisognerebbe adottare parametri contabili finalizzati alla incentivazione di occupazione, welfare, sviluppo sostenibile.
I componenti le Commissioni hanno esaminato il disegno di legge e, in ordine allo stesso, si è sviluppato un ampio dibattito sulle problematiche connesse alla sottrazione delle entrate derivanti dalle estrazioni degli idrocarburi in Basilicata dal Patto di Stabilità. Per il consigliere Mollica è indispensabile uniformarsi alle leggi vigenti, pur condividendo la necessità di sbloccare una situazione che sta portando alla paralisi economica. “Allentare i parametri del Patto di Stabilità – ha detto – per una verticalizzazione del Patto stesso ed una normativa meno stringente”. Il consigliere Santarsiero, facendo riferimento ad entrate né tributarie, né sanzionatorie, ma a risorse autonome, ha sottolineato come sia utile l’individuazione delle spese da escludere, rendendo più “forte” il disegno di legge, precisando alcuni aspetti in materia convergente tra la legislazione in vigore ed il ddl in merito al coordinamento della finanza pubblica. “Importante, poi – ha continuato – l’aspetto della tempistica in merito alle modalità dei pagamenti della pubblica amministrazione, garantendone i tempi certi. I vincoli dell’Unione europea, inoltre, circa il Patto di Stabilità sono meno stringenti di quelli nazionali. Tutte argomentazioni – ha concluso – che possono tutelare il provvedimento dalle eventuali eccezioni di incostituzionalità”. Il consigliere Perrino nell’evidenziare che occorre evitare, o quantomeno attenuare, il rischio di incostituzionalità, ritiene che “è necessario procedere a miglioramenti tecnici con la puntualizzazione di una serie di spese da eliminare, svincolandosi dalle royalties per rendere più libera la capacità di spesa con la finalità del miglioramento della qualità della vita dei cittadini”. Il consigliere Galante ha precisato che, al di là di ogni significato simbolico del provvedimento della Giunta, il senso è tutto politico e richiede un lavoro più approfondito con la stesura di una legge coordinata ed esaustiva. “Essendo le royalties un’entrata orizzontale è opportuno – ha affermato – tenere ben presente che uno sforamento unilaterale del Patto è impossibile, piuttosto è utile fare ricorso ad alcune sentenze della Corte Costituzionale in materia di violazione e limitazione finanziaria delle Regioni”. Per il consigliere Giuzio il senso politico del Ddl va riconosciuto dall’intero Consiglio regionale “senza alcuna provocazione, ma solo con la consapevolezza che si è dinanzi ad una situazione di oggettiva e grave criticità”. Il consigliere Rosa si è detto pienamente d’accordo con quanto asserito dal Movimento 5 stelle sulla individuazione delle tipologie di spesa da escludere dal Patto ricordando che “si è in presenza di uno Stato di diritto che non ammette deroghe di sorta”. Il consigliere Napoli ha parlato di “un tema difficile e affascinante al tempo stesso. Il ruolo dei consiglieri è quello di porre in essere provvedimenti legislativi che stiano sul campo, di legiferare con fondamento giuridico, senza forzature e fughe in avanti, dal momento che a tutti interessa porre rimedio ad una situazione dai contenuti tragici dal punto di vista economico e sociale. Non ‘abbaiare alla luna’, ma ragionare insieme nei tempi giusti e con modalità che richiamano alla prudenza ed alla cautela”. Per il consigliere Romaniello “è bene rimanere nella politica, coinvolgendo i parlamentari lucani in una modifica degli equilibri caratterizzanti il Patto”. Il consigliere Bradascio ha affermato che “è giusto dare un segnale forte e proseguire nell’azione intrapresa” e il consigliere Spada, infine, ha sostenuto che “è indispensabile trovare un punto politico di partenza, tenendo conto del ruolo specifico della Basilicata rispetto ad altre Regioni e facendo sponda sui parlamentari lucani. È una incongruenza – ha affermato – mantenere vincoli proibitivi e, nel contempo avviare una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia per le lentezza nei pagamenti. Si tratta, quindi, di un tema che abbraccia la sensibilità nazionale e, dunque, come tale va affrontato”.
Con l’astensione dei consiglieri Rosa (Lb-Fdi), Romaniello (Sel) e Mollica (Udc) ed il parere favorevole dei consiglieri Bradascio (Pp), Santarsiero, Spada e Giuzio (Pd), Petrarulo (Psi), Perrino (M5s), Galante(Ri), le due Commissioni hanno espresso, a maggioranza, parere favorevole sul provvedimento, accogliendo un emendamento proposto dai consiglieri Perrino e Santarsiero con il quale sono stati apportati alcuni correttivi miranti a rendere la norma più coerente con i principi in materia, in particolare con gli articoli 117 e 119 della Costituzione relativi alla ripartizione della competenza legislativa tra Stato e Regioni ed in materia di autonomia finanziaria di entrata e di spesa delle Regioni.