Ddl Zan, Consigliere regionale Polese (Italia Viva): “L’obiettivo è approvare una legge patrimonio di civiltà. Gli emendamenti di Iv servono a blindare il risultato”. Di seguito la nota integrale.
“La cosa più importante è portare a casa il risultato e offrire un futuro ai giovani più moderno e civile dove la sessualità non sia più un terreno di scontro, di vergogna o peggio di emarginazione”. Lo dichiara il vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata, Mario Polese di Italia Viva che oggi ha preso parte, in rappresentanza della massima assemblea lucana, al webinar ‘Ddl Zan: libertà a confronto’ a cui ha partecipato anche il deputato Alessandro Zan. Nel proprio intervento Polese ha spiegato che il percorso contro l’omotransfobia “è senza infingimenti un atto di civiltà per far avanzare verso la modernità il nostro Paese”. Sottolineando quindi la propria adesione ai principi contenuti nel disegno di Legge di Alessandro Zan, Polese è entrato nel merito di quanto sta avvenendo in Parlamento: “Ho ben chiaro il percorso e la sensibilità al tema del mio partito, Italia Viva, così come è stato anche chiarissimo nelle scorse ore Matteo Renzi. Italia Viva voterà a favore al Senato in ogni caso. Sia sul documento originario che su quello eventualmente emendato su proposta del capogruppo a Palazzo Madama Davide Faraone e del capogruppo in commissione Giustizia Giuseppe Luigi Cucca. Nessun dubbio sul voto di Italia Viva”. “Purtroppo – aggiunge Polese – la questione sul piano politico è molto articolata e il rischio che la legge non venga approvata è molto alto. Del resto abbiamo il precedente della legge sulle Unioni civili che dovrebbe mettere tutti in guardia. Al di là delle dichiarazioni della vigilia poi a conti fatti il Movimento 5 stelle, che allora era più coeso di quanto non lo sia oggi, si ritirò all’ultimo momento. E tanto la legge fu approvata grazie a delle mediazioni delle ultime ore”. Per questo conclude Polese, “spiace anche constatare che il clima si sia acceso. Nel dibattito ci sono alcune posizioni deprecabili come quella della senatrice Cirinnà, che ha invitato Matteo Renzi a buttarsi da un ponte, dopo averlo paragonato ad Orban. Questo non giova a un clima sereno e a una vicenda che deve vedere tutti abbassare le bandiere e provare a trovare insieme una sintesi che dia risposte concrete alle discriminazioni. Arroccarsi sull’Aventino per massimizzare like produce followers, ma non tutele”.