“La nevrosi elettorale ha colpito anche Paolo Verri, il quale si è lasciato sfuggire valutazioni disinvolte nei confronti dei proprietari del cinteteatro Duni ritenendoli inadeguati nel ruolo di gestione di una delle strutture culturali più significative della città. Non è il tempo delle polemiche o di giudizi azzardati, questo è il tempo di trovare le soluzioni ai problemi, per questo sono sceso in campo” (Raffaello De Ruggieri candidato sindaco).
L’imprenditoria locale incontra De Ruggieri: “Per sfruttare l’opportunità della crisi è necessario pianificare l’azione di governo varando il Piano strategico”.
La devastante crisi che attanaglia l’Italia e l’Europa ha ingigantito la frattura esistente tra il Nord e il Sud del Paese. La diversità geografica spacca l’Italia e ripropone il tema meridionale del peggioramento di tutti i principali indicatori economici: investimenti, occupazione, produttività, infrastrutture, servizi essenziali.
“In questo quadro di precaria ordinarietà il tessuto imprenditoriale locale sta pagando un prezzo altissimo che, a cascata, si riflette sui vertiginosi crolli occupazionali a cui assistiamo impotenti. Ma questa piaga, che affligge le nostre imprese locali, deve essere affrontata con misure urgenti e certe. I numerosi imprenditori che sto incontrando in questi giorni – ha dichiarato il candidato sindaco Raffaello De Ruggieri – non mi chiedono altro che risposte immediate, vogliono che le istituzioni mettano a servizio dello sviluppo locale la propria autorevolezza e capacità di azione spendendo gli strumenti a disposizione. E quindi dobbiamo operare subito, definendo prima di tutto il Piano strategico che il Comune deve varare.”
“Occorre pianificare lo sviluppo economico del territorio – ha proseguito De Ruggieri – coinvolgendo i principali attori che operano a livello locale, come le associazioni imprenditoriali di categoria, la camera di commercio, le associazioni di tutela ambientale, le organizzazioni sindacali, le aziende sanitarie, le strutture statali decentrate, l’università e i centri di ricerca, gli istituti di credito. Il piano strategico rappresenta l’individuazione delle azioni dirette a favorire in via sistematica lo sviluppo e un elevato livello di benessere del territorio locale attraverso le molteplici attività organizzative ed erogative, costruendo un modello che abbracci le complesse aree tematiche del cosiddetto sistema territoriale locale. Il piano strategico, quindi, rappresenta un potente strumento per avviare un processo concertato di trasformazione del territorio, in grado di veicolare, idee, progetti e risorse finanziarie adeguate per alimentare il rafforzamento del sistema locale urbano. In questo senso il piano deve vivere di investimenti finalizzati a forte politica di marketing urbano, incentrato non solo su diverse azioni e interventi destinati a settori tra loro diversi ma tutti uniti dal filo conduttore di un equilibrato sviluppo economico della città, rapporto che si ottiene attraverso un coerente dimensionamento delle principali variabili caratterizzanti il territorio come la riqualificazione ambientale, il potenziamento delle infrastrutture, lo sviluppo di un sistema per innalzare l’area dei bisogni sociali e l’individuazione di processi di attrattività del proprio territorio.”
“Partiremo con una operazione di semplificazione delle norme e delle prassi amministrative per offrire finalmente alle imprese una burocrazia efficace e, nello stesso tempo, per attrarre investimenti extraregionali, in contemporanea dobbiamo favorire l’accesso al credito e investire in ricerca e innovazione. Le imprese serie, che nonostante le ingenti difficoltà continuano a operare
nel segno della legalità e del rispetto delle regole, devono essere sostenute; perché solo così potremo contrastare l’evasione fiscale. Ripartiremo dalle nostre aree produttive, Iesce, La Martella, Valbasento e Venusio vanno attrezzate seriamente a partire dalla richiesta del finanziamento della zona franca urbana le cui misure fiscali, che andranno utilizzate prevedendo criteri di premialità, favoriranno anche il rientro di giovani capaci che avviino start up. A fronte della crisi che ha colpito il manifatturiero la nostra preoccupazione dovrà sostanziarsi in proposte utili al recupero delle professionalità emarginate. Non semplici idee, ma un progetto di attrazione di investimenti capace di occupare persone e promuove le nostre vocazioni imprenditoriali.”
“I tasselli di questo rilancio – ha proseguito De Ruggieri – saranno messi insieme e coordinati dal progetto strategico che saprà dare voce a una rigenerazione complessiva che vede al centro l’interesse della città.”
Ma cosa dici caro Avvocato ?? Anche io ho una attività che non va più ….. I centro città….. Ha iinteresse storico in quanto esiste dal 1934… Lo vorrete rilevare Voi del comune ?? Ho speso tutti i guadagni ed ora non Posso più andare avanti !! Compratelo Voi del comune !!! ….seconda cosa: d e che bisognerà semplificare la burocrazia amministrativa : ma perché non ha mai detto niente quando era assssore,consigliere, ed altro ???? Solo ora si ricorda??? Ma lei non era quello che Piangeva ed abbracciava Il suo Paolo Verri ?? Vedo che l’amicizia è il rispetto È UN VALORE fondamnetale PER Lei !!!!
Egregio Avvocato De Ruggieri,
avevo una considerazione di Lei molto diversa (lo può riscontrare nei commenti da me fatti su questo sito) da quella che mi sto facendo adesso nei commenti che fa in questa competizione elettorale nella quale pur di ottenere consensi, dimentica le cose dette e fatte con e per l’amministrazione attuale.
Come ho avuto modo di commentare in data 09/05/2015 riconfermo che il teatro Duni è stato un punto di riferimento allo stesso modo di come lo è il Cinema Comunale o di come e stato il cinema Quinto. Perchè oggi il privato chiede l’intervento pubblico? Quando “Berta filava” , non penso che la proprietà del Duni abbia diviso l’incasso con il Comune o con qualche Ente Pubblico. La faccenda è privata e tale deve rimanere. Se questi signori politici che sostengono l’indispensabilità di questo Teatro, Lei compreso, possono mettere mano al proprio portafoglio e rilevando prima i debiti che l’attuale proprietà ha generato e poi acquistarlo con i Vostri soldi. E’ comodo scaricare sul pubblico i debiti fatti dai privati. Dalle cifre che si dicono, altro che Teatro si può costruire.!!!!
Io sono dell’avviso che se proprio è “necessario” mantenere attivo il teatro Duni acquistatelo privatamente, come è successo con privati che hanno acquistato e ristrutturato locali del centro storico e che oggi sicuramente hanno il ritorno economico per l’investimento fatto. Il Pubblico si deve occupare del bene di tutta la collettività e non per il singolo privato. Pertanto, ti do ragione caro amico TORERO che commenti giustamente le contraddizioni palesi del candidato sindaco DE RUGGIERI. Non si può promettere di trovare soluzioni Pubbliche per una iniziativa che è nata privata. E’ come dare dei “ceffoni” a tutte quelle attività che orbitano nel circondario del Teatro Duni che hanno dovuto chiudere per gli stessi motivi per cui chiude il Duni senza convocare conferenze stampa e senza chiedere l’intervento del Pubblico. E’ la legge di mercato.
Nino Silecchia