Più che il secondo tempo a me piace il terzo tempo, una delle tradizioni più importanti del rugby. Inizia da quando l’arbitro fischia per concludere la partita. Da quel momento le due squadre non sono più rivali e vanno a festeggiare insieme. Forse rappresenta il vero spirito del rugby che andrebbe “imitato” in politica senza ammucchiate o squadre miste. Più semplicemente con lo spirito – a cui ha fatto riferimento il Governatore Pittella – della responsabilità prima di tutto nei confronti delle nostre comunità. Perché il confronto e il dissenso devono essere sempre di sostanza e mai di principio e alla fine, insieme alle proprie “tifoserie”, si devono valutare i punti conquistasti sul campo. Ebbene nella prossima settimana ci sono due partite importanti per il campionato lucano: lunedì arriva a Potenza il ministro per la Coesione territoriale (o se si preferisce al Mezzogiorno), Claudio De Vincenti e giovedì 16 a Matera il ministro per i Beni, le Attività culturali e il Turismo, Dario Franceschini. Due appuntamenti di verifica di quell’impegno solenne assunto dal neo Premier Gentiloni: «Solo se il Mezzogiorno riparte davvero, riparte davvero l’intero Paese».
Ci sono sicuramente i segni più del Pil, delle imprese attive, delle newco e delle start-up, come dell’occupazione e delle presenze turistiche, ma la sofferenza della piccola imprenditoria e dei senza lavoro è palpabile e senza segni. In proposito esprimo pieno sostegno alle numerose sollecitazioni per stoppare tasse e tributi a carico delle imprese (non solo agricole) danneggiate dal maltempo di questi giorni. Ed allora da una situazione che nessuna slide può negare bisogna partire nei due imminenti incontri con i rappresentanti del Governo. Prendendo per buone le risorse finanziarie contenute nel Patto per la Basilicata siglato dall’ex PremierRenzi e Pittella, nel senso che sono interventi finanziari proiettati per i prossimi anni con capitoli di spesa tutti da verificare, fatti due conti, Matera e la provincia di Matera porterebbero (il condizionale è d’obbligo) a casa 800-900 milioni di euro (compresi interventi Anas e Ferrovie che interessano Potentino e Materano e pertanto di difficile suddivisione) su circa 4 miliardi di euro di dotazione. A parte gli 85milioni a sostegno dell’attuazione degli interventi previsti per Matera 2019, per ora i progetti che riguardano direttamente il Materano a cui sono destinati esplicitamente finanziamenti si contano sulle dita di una mano con previsioni di spesa che sono “spiccioli” come per il Centro Intermodale di Ferrandina (7 milioni), l’aeroporto di Pisticci (7,2 milioni) che equivalgono singolarmente e rispettivamente al doppio del tratto lucano Bernalda-Nova Siri della ciclovia del golfo di Taranto (3 milioni). Non voglio sottovalutare che nel “libro dei sogni” ci sono opere infrastrutturali strategiche per il Materano e attese da decenni, come il collegamento Murgia-Pollino (Matera-Ferrandina-Pisticci) sia pure abbinato nella previsione di spesa agli interventi da realizzare per il raccordo Lauria-Sinnica-A3, la velocizzazione della linea ferroviaria Potenza-Bari-Matera (60 milioni), l’ulteriore completamento della SS 655 Bradanica, la Gioia del Colle-Matera, per citare i più importanti progetti, ma qualcuno dovrebbe spiegare perché nel contratto di programma con l’Anas ci sono appena 5,5 milioni di euro per lavori di manutenzione lungo la SS106 Jonica che necessita di ben altre e più consistenti risorse specie per la questione complanari e accessi nel tratto Policoro-Nova Siri. Ma lunedì al direttore generale dell’Agenzia per la coesione territoriale, Ludovica Agrò, e direttamente al Ministro De Vincenti bisogna chiedere tempi e modalità di erogazione dei finanziamenti concordandone il cronoprogramma. Successivamente con il Ministro Franceschini si deve fare il punto degli interventi per Matera2019 e concordare le azioni da svolgere, ciascuno per la propria parte, nell’anno appena iniziato.
Dopo i goal della squadra Pittella possiamo organizzare il terzo tempo per stemperare le normali tensioni delle partite.
Gen 15