Gli inutili allarmismi di queste ore, non possono che essere rispediti al mittente”. Così l’assessore al Bilancio Eustachio Quintano ha esordito oggi nel corso della conferenza stampa che si è tenuta nella sala Mandela, illustrando ulteriormente i passaggi principali dell’ultima seduta del consiglio comunale.
“Sostenere che l’aumento dei costi della gestione del ciclo dei rifiuti, condurrà ad un aumento spropositato delle tariffe – ha spiegato tra l’altro – è un tentativo mal riuscito di distorcere la realtà.
Come abbiamo già spiegato, infatti, il costo delle gestione del ciclo dei rifiuti che, come comunicato dall’Ing. Giuseppe Montemurro, dirigente responsabile del settore ambiente, passa da 11,2 milioni di euro a circa 13 milioni, con una differenza di 1,850 milioni, sarà finanziato da 350 mila euro provenienti da fondi comunali e da 1,5 milioni chiesti da questa amministrazione il 12 luglio scorso alla Regione che, da parte sua, ha confermato la propria disponibilità attraverso una comunicazione del Presidente Marcello Pittella, del 17 luglio scorso.
E’ evidente, che alla luce di questi elementi incontrovertibili, le bollette risentiranno di questo passaggio e dunque risulteranno pari alla differenza fra quanto richiesto alla Regione e quanto effettivamente erogato dall’ente.
Risulta, dunque, paradossale il riferimento a scelte di questa amministrazione, in controtendenza rispetto a quanto previsto dalla norma. Lo conferma, infatti, il parere positivo espresso dal Collegio dei Revisori dei conti nel verbale n.71 del 25 luglio 2017 in cui esprime parere favorevole in merito alla proposta di deliberazione del consiglio comunale concernente le tariffe Tari per l’anno 2017”.
Incontrando la stampa, l’assessore al Bilancio si è poi soffermato su altri passaggi significativi affrontati nel corso del consiglio comunale del 28 luglio scorso. “Anche sui debiti fuori bilancio, affrontati con un lungo e articolato dibattito in consiglio comunale – prosegue l’assessore Quintano – è necessario qualche chiarimento: la somma di 450 mila euro relativa a questa voce, verrà coperta da parte dell’avanzo disinvestito da altre poste. Giova ricordare, in tutti i casi, che il problema che questa amministrazione ha dovuto affrontare, risale a un arco di tempo molto ampio che ci ha lasciato in eredità un peso economico non indifferente. L’impegno di questa amministrazione è stato quello di prendersene carico, e assolvere gradualmente ad un carico complessivo oneroso, ma che, come ben si può comprendere, riguarda gestioni rivenienti dalla precedente amministrazione e addirittura da altre che si perdono nella notte dei tempi. Ad ogni buon conto, essendo debiti generatisi in esercizi precedenti, non costituiscono maggiori uscite per la collettività, ma semplicemente un pagamento differito che se onorato per tempo avrebbe dovuto già costituire un’uscita nell’esercizio di competenza. Il tiro al piccione di questi giorni, richiedeva alcuni chiarimenti a vantaggio della comunità materana che merita di essere informata sulla realtà dei fatti e non su voci di corridoio e chiacchiere da bar.
Questa amministrazione continua a lavorare per consentire alla città di affrontare un momento storico, come quello del 2019 in cui Matera sarà Capitale europea della Cultura, dotandola di servizi e strumenti di crescita adeguati, attraverso costi che rappresentino il risultato di valutazioni attente e ponderate”.
Il sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri ha spiegato perchè la Tari è stata aumentata. “Contavamo di far ripartire il tritovagliatore a febbraio ma abbiamo ottenuto l’autorizzazione dalla Regione Basilicata solo due settimane fa. Il costo per il trasferimento dei rifiuti nelle discariche di Tricarico e Colobrario per i rifiuti ordinari e a Melfi per i rifiuti abbancati non lo decidiamo noi ma viene stabilito dai proprietari delle discariche. Il costo per il trasporto dei rifiuti ha determinato l’aumento della bollettazione della Tari”
Il sindaco Raffaello de Ruggieri ha ricordato anche l’indirizzo approvato in consiglio comunale per definire una precisa cronologia del debito, nel suo intero iter, evitando così processi e meccanismi che ne provochino l’aumento indiscriminato. “Verranno scanditi i tempi di comunicazione fra gli uffici – ha spiegato – A volte, infatti, emerge l’immediata necessità di fronteggiare una spesa legata a una sentenza esecutiva che magari è stata emessa alcuni anni prima. Il nostro vero problema è che in presenza di giudizi che possono avere esito incerto, la vecchia regola che è meglio un buon accordo che una causa vinta, attualmente, è difficile da attuare e per questo diventa necessario creare le condizioni per poter programmare i tempi corretti del saldo dei debiti”.