Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani: “Il Governo del cambiamento che non c’è ripercorre le orme di Donat-Cattin”. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Da apprendisti stregoni quali sono, i nostri eroi del governo del cambiamento che non c’è, hanno scoperchiato il vaso di Pandora, legalizzando l’inquinamento su larga scala dei nostri campi e quindi degli alimenti che arriveranno sulle nostre tavole.
Trent’anni dopo,Matteo Di Maio e Luigi Salvini – invertendo l’ordine dei fattori il prodotto non cambia -stanno ripercorrendo le orme di Carlo Donat-Cattin, che nel 1986 pensò di risolvere il problema dell’atrazina nelle acque innalzandone i limiti.
A ben pensarci, però, i gialloverdi con ilcosiddetto “Decreto fanghi”, pardon “Decreto Genova”, stanno facendo decisamente peggio dell’indimenticabile sopra citato Ministro della Sanità della mai tramontata prima repubblica.
Nemmeno l’immaginifico Ministro democristiano avrebbe osato innalzare di venti volte il limite degli idrocarburi pesanti nei fanghi industriali e civili, che possono essere utilizzati come concime, e solo un genio, come l’ex consulente Eni, on. Gianluca Rospi, poteva tentare di migliorare le cose mettendoci il carico da undici di un emendamento che innalza l’asticella anche per ciò che concerne la presenza di Diossine, PCB, Toluene, IPA e Selenio.
Tanto per essere chiari, questi del cambiamento ci stanno dicendo che nei fanghi utilizzabili come concime ci potranno essere quantitativi di veleni 20(Idrocarburi pesanti), 200(Toluene), 25(Diossine), 13(PCB) volte superiori agli inquinanti tollerati nei terreni in base alle vigenti tabelle del Codice dell’Ambiente.
Se il cambiamento si vede dal mattino, dopo la mancata abolizione dell’immunità penale garantita a Ilva-Arcelor Mittal, i nostri teneri cucciolotti giallo-verdi stanno continuando a percorrere il piano inclinato che fu dei governi Monti e Renzi e dei troppi Donat-Cattin che hanno imperversato nel nostro Paese.