Il Coordinamento regionale Forza Italia giovani Basilicata in una nota esprime alcuni riflessioni dopo aver ascoltato l’ultima conferenza stampa del presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte. Di seguito la nota integrale.
Lo sappiamo bene. Ogni discorso, ogni dichiarazione politica è condita sempre da un pizzico di retorica, che per definizione è esagerazione, proclami, creazioni di immagini per rendere più incisivo un messaggio.
E non ci sarebbe nulla di male, se non fosse che a distanza di ore dalla conferenza stampa che il Presidente Conte ha tenuto in fretta e in furia ieri sera, abbiamo in mano solo un messaggio e tanta retorica. Del decreto annunciato, delle regole precise da seguire, neanche l’ombra.
Ecco perché abbiamo deciso di rompere il nostro silenzio. Non possiamo accettare che in una situazione drammatica si getti un Paese intero nella confusione più totale. Come se non bastasse a farci sentire spaesati e impauriti la minaccia di un nemico che non conosciamo, non possiamo vedere ne toccare, e che ci ha costretti a stravolgere le nostre vite.
Forse le immagini delle persone che si riversavano nottetempo nei supermercati e nei tabacchini in preda all’incertezza non sono servite a nulla. Il Governo con una condotta che rappresenta quanto di più lontano da una corretta prassi istituzionale, continua a generare incertezza.
Se si decide di fermare un Paese intero, e si fa un annuncio in pompa magna di questo tipo, lo si dovrebbe fare con un decreto in mano che mostri a ogni singolo cittadino italiano cosa è permesso e cosa da domani non si può più fare. È opportuno che si dia un quadro normativo limpido a tutti i datori di lavoro che presumibilmente da lunedì dovranno stare chiusi, e dovranno comunque fare in modo che ai dipendenti venga pagato lo stipendio. E’ necessario che ogni italiano sappia esattamente qual è la condotta da dover tenere in questi giorni per il bene di tutti. E a parte un generico “Restate a casa” ci ritroviamo oggi con una dichiarazione d’intenti, e un vecchio decreto che pone una regola generale e una miriade di eccezioni. Tutto a beneficio del caos più totale.
L’immagine retorica che è stata più volte evocata in questi giorni è quella di un’Italia in guerra. Bene. Pur facendo ricorso alla nostra più fervida immaginazione, non riusciamo ad immaginare un esercito che avanza compatto verso l’obiettivo comune senza un comando chiaro da eseguire.
E ci chiediamo se, per sapere esattamente cosa dispone la legge dobbiamo far fede ai decreti oggi in vigore, oppure al profilo facebook del Presidente del Consiglio. È vero che viviamo una situazione eccezionale, però è anche vero che l’Italia è e resta un Paese democratico, e nei Paesi democratici tradizione vuole che, prima di annunciare ai singoli una riduzione ulteriore e straordinaria della loro libertà, venga pubblicato sui canali ufficiali l’atto normativo che dispone un divieto di simil portata.