Decreto Zan “congelato” al Senato, riflessioni di Franco Vespe. Di seguito la nota integrale.
Il decreto Zan alla fine è stato “congelato” al senato. Il decreto per intenderci che inasprisce le pene per chi compie discriminazioni o violenze per motivi legati agli orientamenti sessuali della vittima.In verità gli estensori della legge hanno usato il cavallo di Troia della legge Mancino contro il razzismo e usato senza vergogna la foglia di fico dei disabili per far passare ben altro. Premesso che la stessa legge Mancino può considerarsi pleonastica, nel senso che già le leggi vigenti potevano allora, e possono ancora adesso, tutelare le vittime delle discriminazioni e la violenza contro la persona con le aggravanti del caso. Ci sono alcuni punti controversi della legge che sono stati oggetto di acceso dibattito. Il primo riguarda l’art. 1d che fa salva la libera espressione di opinioni… “purché non idonee a de-terminare il concreto pericolo del compi¬mento di atti discriminatori o violenti”. Nei fatti c’è il concreto rischio che per la prima volta nelle leggiitaliane si inserisca un vero e proprio reato di opinione. L’unica opinione bandita dalla costituzione è quella fascista. Chi dovrà definire il confine fra un opinione “innocua” ed una che determina il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori ? Ma se già gli adepti dell’ideologia LGBT ritengono il “Popolo delle Famiglie” un’associazione omofoba e razzista, figuriamoci cosa accadrà quando le loro mani si armeranno di una legge dello stato che gli permetterà di denunciare chi non la pensa come loro? Casi di questo genere già sono sempre più frequenti. Il caso Maya Forstater, difesa dalla Rowling di Herry Potter, licenziata solo perché ha affermato che il genere sessuale è reale e non può essere cancellato, è li a dimostrare la natura vessatoria e coercitiva dell’ideologia LGBT. Ma già questo atteggiamento sta emergendo nella discussione del decreto: chi non la pensa come Zan è un omofobo (e tanti mi accuseranno di esserlo leggendo questo articolo). Si arriva a queste distorsioni quando un valore lo si vuole imporre con la legge. Questo accade nello stato etico Hegeliano. I valori pre-esistono allo stato che non deve plasmarli ma solo riconoscerli e tutelarli. Appunto uno stato etico pretende di plasmarli ed è quello che vuol far la legge Zan quando propone la giornata contro le discriminazioni sessuali durante la quale, contravvenendo alle leggi della biologia e di Darwin, si cercherà di spiegare che esistono multicolori identità di genere.
Ma che il decreto Zan abbia intenti ideologici assolutamente divisivi, lo si percepisce già leggendo il glossario posto come preambolo: art. 1.a. Già lì emerge il vero obiettivo della legge: “per identità di genere si intende l’identificazione percepita e manifestata di sé in relazione al genere, anche se non corrispondente al sesso, indipendentemente dall’aver concluso un percorso di transizione”. E’ questo il vero obiettivo della legge! il mantra della dottrina ideologica LGBT, che si vuol far passare ed imporre attraverso una legge di impostazione repressiva. Ma quali sono i capisaldi dell’ideologia LGBT ?
Tutti i desideri possono e devono diventare diritti! Io maschio desidero essere donna, o viceversa, e questo la legge me lo deve riconoscere come un diritto! Niente e nessuno, compresa la natura, deve porre limite a questa onnipotente auto-determinazione. Fa da efficace corollario a questa assioma LGBT la gnosi. La gnosi deriva dalla presunzione dell’uomo che le sovrastrutture”culturali, scientifiche e tecnologiche da lui costruite siano così potenti da poter piegare o, peggio, cancellare la realtà e le evidenze naturali. In virtù di questa “presunzione gnostica”,l’identità di genere può e deve disancorarsi dalla identificazione sessuale corporea che la natura imprime. E’ proprio questo disancoramento dell’identità di genere dalla corporeità che preoccupa non poco i movimenti femministi. Vedono in questo, spianata la strada allo sdoganamento di pratiche inquietanti che rischiano di trasformare il corpo della donna in un bene da “affittare”. Un’altra presunzione della gnosi è l’illusione dell’uomo di poter determinare le sorti climatiche del nostro pianeta. Ma questo è un altro discorso. E’ chiaro che l’ideologia LGBT, così come formulata e nei modi con la quale la si vuole imporre attraverso il decreto Zan, non può che creare sentimenti divisivi. Sarebbe dall’altro incauto pensare che bisogna tornare allo stato naturale. Ormai natura e cultura si sono così intimamente intrecciate nella storia e nell’esistenza dell’uomo, cheè praticamente impossibile districarli. La varietà degli orientamenti sessuali (non è la stessa cosa dell’identità di genere!) nasce proprio da questo intreccio, drammatico e meraviglioso insieme, fra natura e cultura. Guai pensare che un aspetto possa considerarsi opprimente rispetto all’altro. La natura deve poter stimolare l’elaborazione culturale dell’uomo e la cultura deve saper rafforzare la natura preservandola. Proprio questo fecondo intreccio ha creato grandi capolavori ma anche inedite situazioni di deficit nella tutela di nuovi emergenti diritti civili che esigono interventi legislativi. Se il decreto Zan si fosse limitato a questo non avrebbe avuto certamente problemi ad essere approvato. Così non è stato!