I consiglieri de La Basilicata Possibile nel Consiglio Comunale di Potenza Giuseppe Biscaglia, Francesco Giuzio e Valerio Tramutoli hanno inviato una nota sulla vicenda della delocalizzazione del mercatino antistante lo Stadio Viviani.
Di seguito la nota integrale
Sindaco sull’attenti, parla Caiata
Nell’Ordinanza N.75/2021 del Sindaco di Potenza, relativa alla “Delocalizzazione posteggi per il commercio su area pubblica e per produttori agricoli ubicati nell’area antistante lo Stadio Viviani”, i grandi assenti sono i cittadini con le loro esigenze e i loro bisogni.
In altri termini, su richiesta del Potenza Calcio, l’Amministrazione comunale, ascoltati i soli operatori commerciali interessati (ma davvero sono contenti visto che a due di loro viene chiesto di alternarsi altrove nello stesso stallo mentre quello del fioraio viene soppresso del tutto?) , “ordina” lo spostamento del mercato tradizionale che si teneva, ormai da decenni, davanti allo Stadio Viviani parte (3 stalli) nei pressi del “muro sottostante il Viadotto dell’industria” e parte (2 stalli a giorni alterni) nel “tratto iniziale di Via Torricelli”.
In un rione, che ha un grande numero di persone anziane, per la maggior parte di loro si porrà il problema di come fare la spesa (frutta, ortaggi, …) non potendo di fatto raggiungere il muro sottostante il “Viadotto dell’industria”, dal momento che non esistono marciapiedi in grado di garantire loro la sicurezza e l’incolumità.
Tra l’altro, la sistemazione dei nuovi punti vendita avviene in un luogo attraversato di continuo da automezzi, che non solo non consentono ai pedoni di fermarsi in sicurezza, ma lo rendono anche un luogo ancora più problematico per la vendita di prodotti come frutta e verdura a diretto contatto con gli scarichi degli automezzi..
Nel contempo, con la delocalizzazione viene di fatto smantellata l’idea stessa di mercatino di quartiere, trasformato da 8 stalli (7 di ortofrutta più un fioraio) in 2 punti vendita separati tra loro (Viadotto dell’Industria, Via Torricelli) da soli 3 e due stalli.
Se una lezione ci viene dalla pandemia è esattamente quella di privilegiare i “servizi di vicinato”, che possano valorizzare, al tempo stesso, la qualità dei prodotti dei piccoli produttori agricoli, il rapporto di fiducia tra cittadini e produttori, le relazioni sociali tra gli stessi abitanti del quartiere.
Ci chiediamo se prima di privare la Città di un mercatino che era anche un elemento di bellezza e socialità del quartiere si è provato almeno ad immaginare altre soluzioni.
Per esempio, l’alternanza a giorni alterni degli operatori sicuramente avrebbe consentito di salvare tutto il mercatino ottenendo lo spazio necessario a garantire il passaggio delle autoambulanze, se davvero era quello il problema.
Ma forse no, forse non era quello il problema e per lo spazio antistante il Viviani il Presidente Caiata ha altri progetti. A lui si sa basta chiedere. Chissà se i cittadini del quartiere saranno disposti a farsene una ragione. Noi con loro crediamo di no e chiediamo al Sindaco di ripensarci e di farlo presto. Questa città davvero non ha bisogno di ulteriori improvvisate.