Il Sindaco di Matera ribadisce un no perentorio all’ipotesi di collocare il deposito unico nazionale di scorie nucleari nella Provincia di Matera come nella Regione Basilicata.
Abbiamo avuto modo di confutare tecnicamente e scientificamente nella prima fase di consultazione pubblica le ipotesi di Sogin della CNAPI e ribadiamo in ogni sede la nostra netta contrarietà all’allocazione nel territorio dell’intera Basilicata del deposito nazionale delle scorie nucleari. La Basilicata e la Provincia materana hanno già dato in termini di rifiuti, di radioattività, tossicità e di estrazioni. E’ ora di puntare su altri modelli di sviluppo e di piani industriali che puntino sul turismo, sulla creatività, sull’industria 4.0 e sui servizi e sulle nuove tecnologie.
Dopo aver appreso che la Sogin ha consegnato al ministero della Transizione Ecologica la proposta della Cnai ovvero la mappa aggiornata delle località che potrebbero ospitare il deposito nazionale per i rifiuti radioattivi e il relativo parco tecnologico, la nostra posizione è chiara e rimane immutata rispetto a quanto indicato sia in Consiglio Regionale il 16 febbraio 2021 e sia quanto sottoscritto ancora prima, il 19 gennaio nel Consiglio comunale di Matera, convocato in seduta straordinaria e urgente sul tema “No alle scorie nucleari nel nostro territorio”. In quell’occasione il Consiglio comunale approvò all’unanimità un ordine del giorno per ribadire la propria contrarietà al deposito unico dei rifiuti radioattivi in Basilicata.
In Basilicata le aree naturali protette occupano circa il 30% dell’intera superficie regionale, collocando la nostra Regione al secondo posto in Italia per percentuale di superficie protetta, con due Parchi Nazionali (Pollino e Val d’Agri), due parchi regionali e sei riserve naturali regionali, inoltre i siti di interesse comunitario della Basilicata, individuati in base alla Direttiva Habitat e appartenenti alla rete Natura 2000, sono 41, a questi si aggiungono 15 aree che sono sia SIC/ZSC sia zona di protezione speciale (ZPS) individuate ai sensi della Direttiva Uccelli di cui circa la metà insiste nel territorio della Provincia di Matera, e infine ci sono aree come nel Comune di Irsina, sottoposte a vincolo paesaggistico. Alla luce di questi dati è naturale puntare su una valorizzazione del patrimonio naturale, anche in considerazione di quelle, potenzialità ancora inespresse, in termini naturalistici, storici, culturali, sociali ed economici.
Rimaniamo quindi fiduciosi – conclude il Sindaco Bennardi – perché abbiamo esposto molto chiaramente le nostre ragioni anche nell’ultima relazione redatta dall’assessorato all’ambiente e supportata peraltro da elementi tecnici e scientifici che se analizzati in modo oggettivo porterebbero all’automatica esclusione di idoneità dell’area materana come dell’intera Regione Basilicata per la collocazione del deposito di scorie radioattive. Continueremo a vigilare nei prossimi giorni, pronti a ribadire la nostra più ferma opposizione, usando tutte le forme lecite a disposizione delle istituzioni e della comunità, anche attraverso manifestazioni civili e pacifiche se dovesse essere necessario.