“Il comparto agricolo lucano ma soprattutto il Metapontino, l’area agricola con il PIL più alto della Basilicata, potrà presto giovarsi di uno strumento innovativo che abbiamo fortemente voluto sin dalla Legge di Bilancio 2019, quando stanziammo 5 milioni di euro per la sua realizzazione. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto del Ministero delle Politiche Agricole, infatti, il catasto frutticolo e olivicolo nazionale diventerà presto realtà. Si tratta di uno strumento strategico per la gestione del potenziale produttivo nazionale e, in particolare, di quelle colture che per gli elevati volumi di produzione e i calendari di maturazione ridotti o sovrapposti generano periodiche crisi di mercato e indeboliscono sia la competitività del settore che la posizione contrattuale dei produttori e delle loro organizzazioni”. Lo dichiara il deputato Luciano Cillis, esponente lucano di ‘Impegno Civico con Luigi Di Maio’ e componente della commissione Agricoltura alla Camera.
“Con lo schedaio si potranno conoscere una serie di informazioni agronomiche – spiega – sull’impianto, sul tipo di utilizzo se prevalente o promiscuo, l’attitudine produttiva con l’adesione a sistemi di qualità DOP e IGP o a sistemi volontari per le certificazioni, la presenza di impianti di irrigazione e di strutture di protezione e tutte le altre informazioni utili per la tracciabilità”.
“Sapremo il potenziale produttivo regionale e nazionale nonché la sua precisa localizzazione – continua il parlamentare di Impegno Civico – in modo tale da indirizzare in maniera appropriata le politiche di sostegno alla produzione e commercializzazione dei prodotti nazionali”.
“Si avrà, infatti, una fotografia delle produzioni lucane nelle diverse aree – prosegue Cillis – così da permettere a tutte le aziende che operano nel settore di attuare una programmazione futura delle proprie colture in maniera ragionata e strategica, in modo tale da compiere scelte sagge e non inflazionare produzioni nel tempo, mantenendo sempre un valore economico elevato”.
“Sarà AGEA coordinamento a provvedere al primo impianto dello schedario – aggiunge – sulla base del SIPA (Sistema di Identificazione delle parcelle agricole), dei dati costitutivi del Sistema Integrato di Gestione e Controllo e del contenuto dei fascicoli aziendali degli organismi pagatori. L’integrazione e la validazione dei contenuti saranno in capo al produttore, attraverso specifici servizi messi a disposizione sul SIAN, il Sistema Informativo Agricolo Nazionale, mentre l’aggiornamento è competenza degli organismi pagatori” conclude Luciano Cillis (IC).