Deputato Lomuti (M5s): interrogazione urgente per la bonifica del Centro Nucleare della Trisaia. Di seguito la nota integrale.
Abbiamo il dovere di garantire la salute della popolazione e dell’ambiente e rilanciare l’economia agricola e turistica locale della Regione Basilicata, già in affanno anche senza il pericolo dell’inquinamento. Per questo è fondamentale intervenire con urgenza per bonificare l’area del Centro della Trisaia di Rotondella (Matera), nella quale è stata accertata la contaminazione di sostanze pericolose delle acque sotterranee, del suolo e dell’ecosistema locale.
Oggi abbiamo 13 rinvii a giudizio per i reati di disastro ambientale, gestione illecita dei rifiuti e falso a seguito dell’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Potenza legata all’ITREC, l’impianto nucleare italiano situato nel Centro di Rotondella e utilizzato per la conservazione e la sperimentazione del ritrattamento del combustibile nucleare derivato da un ciclo Torio-Uranio. Tra gli indagati ci sono diversi dirigenti di ENEA e della Sogin (la società statale che ha il compito di smantellare gli impianti nucleari e gestire i rifiuti radioattivi, fra cui l’ITREC), oltre a funzionari del comune di Rotondella, della provincia di Matera e dell’Azienda regionale per la protezione dell’ambiente della Basilicata (ARPAB). Secondo l’accusa, alcuni dirigenti della SOGIN, al fine di risparmiare sui costi di gestione dei rifiuti e per evitare ripercussioni politiche e pubbliche sull’immagine della società, avrebbero atteso un anno prima di segnalare la presenza di cromo esavalente e tricloroetilene nelle acque circostanti l’impianto. Inoltre, sempre secondo gli inquirenti, per risparmiare sui costi energetici e di gestione dei rifiuti liquidi prodotti, avrebbero disattivato volontariamente le pompe che evitano la diffusione nella falda acquifera delle acque contaminate, con la conseguente contaminazione della falda acquifera nelle zone circostanti all’impianto. Come se non bastasse, SOGIN, avrebbe presentato dati falsificati a comune, provincia e regione, a cui viene contestato di non aver effettuato i dovuti controlli. In questo modo, la società avrebbe ottenuto l’autorizzazione a scaricare in mare le acque reflue radioattive, e nel fiume Sinni quelle derivanti dai processi produttivi.
Sia ENEA che Sogin, si sono da sempre dichiarati estranei alle cause che hanno provocato la contaminazione della falda, affermando che potrebbero essere collegatie ad altre attività presenti, in passato, nella zona. Nonostante la contaminazione sia stata denunciata nel 2015, gli Enti responsabili, ancora oggi non riescono ad affrontare adeguatamente le attività per l’individuazione della fonte e delle cause dell’inquinamento. Un fatto grave che potrebbe alimentare ulteriori rischi per il territorio circostante al Centro. Un pericolo che si deve assolutamente evitare. Per tali ragioni, ho presentato una interpellanza parlamentare nei confronti del Ministro dell’Ambiente, Pichetto Fratin, per conoscere se e come intenda intervenire per tutelare la salute e l’ambiente del territorio interessato. I cittadini hanno diritto a sapere quali azioni urgenti si vogliono adottare per individuare la fonte di inquinamento dell’area e accelerare la realizzazione e il completamento della bonifica.