Desertificazione bancaria a Matera, intervento di Leonardo Pinto.
Fermare il progresso é pia illusione; quando arrivò la luce elettrica anche quelli che utilizzavano la lampada a petrolio stando vicino al camino scoppiettante, dopo qualche romantica resistenza, si adeguarono.
Dunque, per l’uomo il vero problema é gestire il progresso evitando di essere vittima dello stesso. Ma questo presuppone non rinunciare ai valori fondamentali della persona che il “modernismo” sta travolgendo. Non a caso Chiorazzo é proposto e sostenuto da elementi che dicono di essere di sinistra o peggio di estrema sinistra mentre in realtà sono conservatori almeno quanto la Meloni, se non di più.
Quanto alle banche, per comprendere correttamente le loro decisioni di chiudere sportelli e centri direzionali sul territorio, va tenuto presente che le stesse, dopo il nuovo Testo Unico Bancario, approvato con il Decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385, hanno perso completamente la loro funzione sociale sostituita esclusivamente dalla “capacità di fare impresa” (un approfondimento del perché sia accaduto e per volontà di chi -per ovvi motivi- non è possibile in questa sede). Quindi, se la loro finalità é produrre sempre e comunque “profitto”, anche con la c.d. finanza creativa i cui rischi sono sempre a carico dell’investitore, non si possono pretendere dalle stesse missioni francescane.
La chiusura di sportelli e centri direzionali sul territorio è, pertanto, fisiologico considerato che, come correttamente evidenziato, ogni operazione bancaria si può effettuare per via telematica; e chi non in grado di farlo si deve adeguare.
Si tratta di sistema che trascura completamente gli aspetti sociali che, invece, una politica accorta deve privilegiare per evitare che il progresso prevalga sui valori e diritti inviolabili della persona. Discorso di difficile? Passatista? Assolutamente no!
Personalmente, non ho mai condiviso e non condivido l’idea di smantellare lo Stato sociale che significa in poche parole: garantire alle comunità i servizi pubblici essenziali, per esempio un ufficio postale, a prescindere dai relativi costi.
Per comprendere questo è necessario fare valutazioni che la logica della prevalenza del “profitto” su tutto impedisce. Infatti, è certamente possibile una scuola digitalizzata; ma è altrettanto certo che una simile scuola non permette l’istruzione e la formazione che offre la presenza in un’aula scolastica con compagni di classe e docenti presenti fisicamente.
Conclusioni in vista dell’immediato: al di là dei tavoli e dei tavolinetti sgradevole linguaggio politichese), ci sono politici che ambiscono a governare la Regione in grado di porsi tali problematiche e di proporre soluzioni?
Orbene, i Lucani -per non farsi fregare per l’ennesima volta- trovino la forza morale di esprimere amministratori che non abbiano conflitti di interessi e che siano “capaci” di assolvere al mandato che sarà loro conferito.