Designazione magistrato all’assessorato regionale alla Sanità della Basilicata, Mattia (M5s) replica a Bolognetti (Radicali Lucani). Di seguito la nota integrale di Mattia, la replica di Bolognetti e la prima nota del segretario dei Radicali Lucani già pubblicata.
Il segretario dei radicali lucani Maurizio Bolognetti continua a strumentalizzare subdolamente l’annuncio che feci in campagna elettorale in merito alla designazione di un magistrato all’assessorato regionale alla Sanità della Basilicata.
Aver pensato ad una figura “tecnica” con quel profilo, in un settore delicato e tormentato da diffusi fenomeni di illegalità, non giustifica in alcun modo Bolognetti e le sue assurde ipotesi ed illazioni. Non si permetta di continuare ad accostare, neanche lontanamente, al Movimento 5 Stelle e al mondo giudiziario in genere, la scelta personale e autonoma che feci come candidato alla presidenza della Regione Basilicata.
Ogni figura tecnica, da me indicata in campagna elettorale per la composizione della giunta regionale, fu decisa e vagliata unicamente ed esclusivamente dal sottoscritto e per quanto riguarda il nome del magistrato, che doveva coprire la carica di assessore esterno alla Sanità, fu garantita la massima riservatezza sia a livello locale che nazionale ad ogni livello istituzionale.
Designazione magistrato all’assessorato regionale alla Sanità della Basilicata, replica di Maurizio Bolognetti, membro della Presidenza del Partito Radicale e Segretario di Radicali Lucani
Vorrei tranquillizzare il signor Antonio Mattia, di subdolo in quel che vado affermando non c’è niente; sono solo un cittadino che, per usare le parole del Presidente Mattarella, ha a cuore il prestigio e l’autorevolezza dell’ordine giudiziario.
Prendo atto che il signor Mattia, dopo averci preannunciato che il magistrato ignoto (quello che avrebbe dovuto ricoprire la carica di assessore alla sanità in caso di vittoria pentastellata alle regionali del 24 marzo) avrebbe fatto carriera, adesso sembra voglia parlare a nome e per conto dell’intero ordine giudiziario.
Confesso che dopo aver letto l’invito che il Mattia ha inteso rivolgermi, quel “non si permetta di continuare ad accostare, neanchelontanamente, al Movimento 5 Stelle e al mondo giudiziario in genere”, sono attonito e, vista la materia, anche un pochino inquieto.
Egregio Mattia, perché parla anche a nome del mondo giudiziario? Non le è bastato preannunciarci la promozione del magistrato mascherato; adesso minaccia anche non so quali ritorsioni in nome e per conto della magistratura?E’ così oppure ho male interpretato la sua nota?
Verrebbe da aggiungere, non me ne voglia, che mi auguro di non dover essere indagato o giudicato dal magistrato ignoto che lei avrebbe voluto assessore nella sua Giunta dei sogni.
Illustrissimo dr. Mattia, tocca ricordarle che il 24 marzo lei rappresentava il M5S (indegnamente?). Tocca, altresì,ricordarle che a poche ore dal voto, nella giornata del 22 marzo, sul suo spazio facebook e sullo spazio FB di alcuni assessori in pectore, quali ad esempio il dr. Maurizio Lazzari, veniva pubblicato un manifesto in formato jpeg nel quale apparivano le foto di quattro dei cinque assessori da lei indicati, accompagnate da una brevissima nota biografica. Nel quinto spazio del citato manifesto, come lei di certo ricorderà, al posto della foto campeggiava la scritta “Assessore alla Sanità”, con in calce la seguente didascalia: “Magistrato in servizio presso il Palazzo di Giustizia di Potenza”. Per ciò che concerne le note biografiche relative al misterioso magistrato, gli autori del manifesto riportavano quanto segue: “Esempio di terzietà, correttezza, e di equilibrio nell’esercizio della delicata funzione giurisdizionale esercitata”. Il manifesto in oggetto recava in bella evidenza il simbolo del Movimento 5 stelle.
Quindi, egregio Mattia, come vede gli accostamenti li avete fatti voi e non io.
Ma non è questo il punto e non voglio farmi fuorviare dalla minacciosa nota dell’esponente pentastellato.
Mi limito quindi a ribadire che la maldestra e infelice scelta del dr. Mattiaha scatenato una sorta di toto-magistrato e infinite e sconvenienti dietrologie. L’improvvida uscita del Mattia ha creato un clima di sospetti, pettegolezzi, illazioni. L’intero Palazzo Giustizia di Potenza è stato di fatto impropriamente trascinato e catapultato in una campagna elettorale.
Pur non dubitando della terzietà, correttezza ed equilibrio del magistrato scelto da Mattia per la carica di Assessore, ritengo che lo stesso, una volta scopertane l’identità, vada con urgenza trasferito ad altra sede non lucana.
Credo sia superfluo spiegare le ragioni di questa mia richiesta e credo, altresì, che queste ragioni possano forse essere comprese anche dal signor Mattia.
L’esponente pentastellato si tranquillizzi: non solo intendo continuare ad avvalermi dei miei diritti e tra questi il diritto di critica, ma posso preannunciare che invierò la sua nota alla I Commissione del CSM per integrare quanto avevo già rappresentato il 28 marzo.
Consiglio Superiore della Magistratura, Bolognetti (Radicali Lucani): “Intervento di Mattarella ha il sapore stantio dell’ipocrisia. CSM intervenga sul caso del magistrato mascherato e su patenti situazioni di incompatibilità ambientale”
Consiglio Superiore della Magistratura, Bolognetti (Radicali Lucani): “Intervento di Mattarella ha il sapore stantio dell’ipocrisia. CSM intervenga sul caso del magistrato mascherato e su patenti situazioni di incompatibilità ambientale”. Di seguito la nota integrale e la lettera inviata ad Alessio Lanzi, Presidente I commissione CSM.
L’intervento di Mattarella nel corso del Plenum straordinario del Csm puzza di ipocrisia.
Signor Presidente, ci dica perché da mesi tace su vicende quali quella del “magistrato mascherato” in servizio nel Palazzo di Giustizia di Potenza.
Perché Anm, Csm, Ministero della Giustizia non hanno proferito verbo su un’operazioneelettoral-giudiziaria, che di certo non ha giovato al prestigio e all’autorevolezza della magistratura?
Dove sono i “muri” evocati da Bonafede?Perché il Ministro Di Maio non ha provato “brividi” nell’apprendere che, nel corso delle elezioni regionali lucane, il suo Movimento aveva anticipato che in caso di vittoria la carica di assessore alla Sanità sarebbe stata affidata a un magistrato?
Non servivano le intercettazioni della Procura di Perugia per sapere che da decenni c’è un costante mercimonio di cariche.
Non servono intercettazioni e trojan per comprendere che ci sono magistrati in servizio in Basilicata e altrove che andrebbero trasferiti per una mera questione di opportunità.
Non servono i trojan per sapere che alcune inchieste finiscono su un binario morto, mentre altre viaggiano con il Freccia rossa.
Non servono i trojan per sapere che da lustri assistiamo alla lottizzazione del CSM e all’occupazione da parte dell’ANM di tutti i gangli del Ministero di fu grazia e senza giustizia.
Non servono i trojan per sapere che chi oggi tuona e si strappa le vesti non ha esitato a cooptare magistrati a cui ha affidato il ruolo di consulenti ministeriali.
Dr. Alessio Lanzi, Presidente I commissione CSM
Come le S.V Ill.me sanno, il 24 marzo si sono svolte le elezioni regionali lucane. Nel corso della campagna elettorale, il dr. Antonio Mattia, candidato alla presidenza della Regione Basilicata per il Movimento 5 Stelle, ha ritenuto di dover anticipare i nomi di coloro che, in caso di vittoria, sarebbero stati chiamati a ricoprire la carica di Assessore regionale. Per ciò che concerne l’assessorato alla sanità, però, il dr. Mattia, si è limitato a riferire alla stampa che il prescelto sarebbe stato un magistrato in forze al Palazzo di Giustizia di Potenza.
A poche ore dal voto, nella giornata del 22 marzo, sullo spazio facebook del dr. Mattia e di alcuni assessori in pectore, quali ad esempio il dr. Maurizio Lazzari, veniva pubblicato un manifesto in formato jpeg nel quale apparivano le foto di quattro dei cinque assessori scelti dal Movimento 5 Stelle, accompagnate da una brevissima nota biografica. Nel quinto spazio del citato manifesto al posto della foto campeggiava la scritta “Assessore alla Sanità”, con in calce la seguente didascalia: “Magistrato in servizio presso il Palazzo di Giustizia di Potenza”. Per ciò che concerne le note biografiche relative al misterioso magistrato, gli autori del manifesto riportavano quanto segue: “Esempio di terzietà, correttezza, e di equilibrio nell’esercizio della delicata funzione giurisdizionale esercitata”. Alla luce di quanto ho brevemente esposto, mi consento di sottoporre alle SS. VV. alcune mie brevi considerazioni.
La maldestra scelta del dr. Mattia ha scatenato una sorta di toto-magistrato e infinite e sconvenienti dietrologie.
L’improvvida uscita del Mattia ha creato un clima di sospetti e pettegolezzi e, a mio avviso, ha fatto nascere dubbi sulla “terzietà” del misterioso magistrato che avrebbe dovuto ricoprire il ruolo di Assessore regionale alla Sanità.
Di fatto, l’intero Palazzo di Giustizia di Potenza è stato trascinato di peso in campagna elettorale e utilizzato impropriamente, volendo usare un eufemismo, come mezzo di propaganda, presumibilmente per avallare la decantata “onestà, onestà, onestà”, parola d’ordine e grido di battaglia del Movimento 5 Stelle.
Il dr. Mattia e il Movimento 5 stelle hanno di fatto utilizzato la figura del magistrato, il cui nome resta tuttora ignoto, per tentare di accrescere il loro appeal elettorale. Così facendo hanno non solo contribuito a creare sospetti e veleni, ma hanno anche manifestato una totale mancanza di rispetto nei confronti dell’ordine giudiziario.
Come se non bastasse, il dr. Mattia, a urne chiuse e a spoglio in corso, riferendosi al magistrato misterioso, ha anticipato che lo stesso “sarebbe stato comunque promosso”.
Nel consentirmi un pizzico di ironia, verrebbe da chiedersi se sia opportuno che le promozioni di magistrati in servizio in Basilicata vengano anticipate e annunciate da esponenti del Movimento 5 Stelle. A mio avviso, il magistrato che avrebbe dovuto ricoprire la carica di assessore dovrebbe opportunamente e con urgenza essere trasferito ad altra sede non lucana, oltre che ovviamente promosso come preannunciato dal dr. Mattia. Nel porgere alle S.V i miei più cordiali saluti, allego alla presente la lettera che in data 20 marzo ho ritenuto di dover indirizzare al Presidente della Corte d’Appello di Potenza e al Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Potenza.