Mario Di Dio, coportavoce regionale Verdi: “Il Pd è in mano agli arroganti. Ma la cosa che mi infastidisce è che questi arroganti tanno distruggendo tutto il centrosinistra e l’economia regionale”. Di seguito la nota integrale
Un bagno di umiltà. È quello che chiede la gente a questa scandalosa classe dirigente con il risultato di queste ultime amministrative. Ed è questo il suggerimento che , penso, utile a questo PD e al governatore Pittella. Penso utile che il Pd e il Governo regionale cerchino di capire come e dove possiamo fare meglio. Ci si apra di più al territorio, alle riflessioni e alle critiche dei cittadini, ai suggerimenti degli amministratori locali e dei circoli.
Una discussione, ” su un partito “, seria e approfondita come tutte le discussioni vere, non può essere rimpiazzata dalla “divisione” sulle o delle poltrone in segreteria o sul desiderio delle correnti di tornare a guidare il partito. Basta “caminetti”: aprite le finestre, spalancatele. Parlate, certo, ma con i lucani e della Basilicata, non dei vostri equilibri congressuali.
La vostra “autoreferenzialità” sta portando alla sconfitta generale di tutto il centrosinistra, ma soprattutto, della gente, dei lavoratori della nostra regione e dei nostri figli sempre condannati da una classe politica “stupida e arrogante” ad una evasione più che a una emigrazione.
Come centrosinistra, abbiamo ottenuto il peggior risultato nazionale di sempre. Occhetto andò via per molto meno e Veltroni fu costretto a lasciare con un Pd al 33%.
Consensi sprecati, soprattutto, per l’immagine che il Pd ha dato di sé. Avete sostituito la ricerca del consenso con quella del controllo del partito, perdendo credibilità. E questo ha penalizzato tutto il centrosinistra. Segnali pessimi in questo senso sono oramai all’ordine del giorno.
Il Governo Pittella è più preoccupato per sé stesso che per gli elettori, per i lucani , per i lavoratori e i tanti senzalavoro. I cittadini vi lanciano segnali quotidiani di malcontento che non sono colti o poco considerati.
State progressivamente indebolendo il rapporto tra rappresentante e rappresentato. Oggi chi rappresenta “l’Italia Bene comune”? Ma, poi, bene di chi? Il dubbio dei cittadini lucani, e per me, è che il bene fosse quello dell’apparato del Pd e dell’incarico ricoperto. I finanziamenti pubblici hanno sostenuto gli apparati di partito che hanno gestito potere e dettato la linea politica. La classe dirigente del PD, quindi, si è preoccupata della sua autorigenerazione, piuttosto che capire i bisogni e le volontà della gente della Basilicata.
Da noi, più che altrove, il male peggiore è stato ed è la politica di professione. Ritengo assolutamente necessario il concetto di una rappresentanza a tempo determinato per ricostruire il rapporto con l’elettore e lasciare spazio a volti nuovi, a idee nuove. Insomma chi ha procurato questo sconquasso non può candidarsi a risolverlo. Al Pd e al centrosinistra ( o almeno a quel poco rimasto) serve coraggio, altrimenti si muore di conservatorismo. Secondo me ci sono delle vie d’uscita. L’unica soluzione è un congresso vero. E questo è un compito del PD. Bisogna poi abbandonare l’arroganza che contraddistingue la classe dirigente del PD ,che è insopportabile.
Basta alle logiche di corrente serve scegliere di volta in volta con la propria testa, senza paura. Bisogna osare e avere il coraggio di abbandonare l’apparato e tornare a fare politica tutti sullo stesso livello, per piacere e per passione, togliendo del tempo al proprio lavoro e non facendone il proprio lavoro. Innovare o morire, perché di questo parliamo. O lo facciamo, tutti insieme, o siamo destinati a un ruolo marginale nel sistema politico dei prossimi anni.
La mia non vuole essere una interferenza in un altro partito , ma un avviso ai naviganti. Basta aiutare un partito che pensa di essere “il centrosinistra”. Noi non vogliamo la sconfitta di nessuno, ma non abbiamo nessuna remore nel dire che nel PD molte cose devono cambiare.
Il centrosinistra con il PD di Renzi e con questo gruppo dirigente “arrogante e autoreferenziale” ha imboccato una strada che porta tutto il centrosinistra a deragliare. Sta crescendo un enorme malessere nei confronti di tutto il centrosinistra e nel Pd di Renzi, che si traduce in astensionismo, disaffezione, nuovi simboli e liste, nuovi gruppi. Molti elettori stanno abbandonando il centrosinistra. Compresi quelli che ci avevano votato alle Europee, nella speranza che Renzi avrebbe rinnovato la vecchia politica. Questo PD sta lasciando la strada tracciata dall’Ulivo, tagliando una parte fondamentale delle radici del centrosinistra. Ma la cosa più assurda è il fatto che loro (i renziani) “non vogliono” tenere insieme il centrosinistra. Vogliono sbarazzarsene.
Sono convinto che , in quello che dico, non ci sono molti “giudizi condivisi” , tuttavia chiedo agli iscritti PD di interrogarsi “a fondo sulle ragioni che spingono tanti cittadini e tante personalità di spicco della sinistra italiana a accuse così severe. Insomma, ne sono profondamente convinto, c’è un’opinione pubblica, anche in Basilicata, che non intende continuare a consentire supinamente che uno dei territori più “ricchi” d’Italia possa essere ulteriormente stuprato da una classe dirigente che ha ormai superato, per mediocrità, ogni possibile immaginazione.
Sicuramente complice è stato il nostro silenzio o il silenzio, per certi versi, della stampa e cittadini che si sono consumate negli anni le tante ruberie e le tante tragedie ambientali, sono solo un esempio il centro oli di Viggiano, dove si è arrivati a barattare “miseri” e “pochi” posti di lavoro con la salute di intere generazioni, devastando territori meravigliosi.
Il compito dei Verdi , in questo momento, non è solo quello di formulare domande e richiedere risposte. Ci vogliono certezze che, ancora, non ne sono state date, ne sulla tutela della salute dei cittadini interessati, che è l’argomento che preoccupa di più, ne su altro. Le pochissime cose che trapelano sono alquanto balbettanti.