Antonio Di Matteo, Presidente Gruppo Consiliare MuoviAmo Tursi: “I cinghiali hanno raccolto al posto nostro”. Di seguito la nota integrale.
Finita la raccolta del grano, si contano i danni. Le aziende che hanno evitato i problemi della siccità, non sono riuscite a salvarsi dalla calamità naturale, perché di questo stiamo parlando, rappresentata dai cinghiali. Più dell’80% del raccolto é andato perduto per colpa di questi mostri. La Regione Basilicata, con l’assessore Braia e il presidente Pittella non vogliono risolvere il problema. Perché qualche miserabile animalista li mal consiglia? Oppure dobbiamo credere che essi stessi con omissioni amministrative stiano cercando di impoverire l’agricoltura lucana per favorire progetti dal forte impatto ambientale come mega discariche, hub petroliferi, depositi di scorie e quanti altro ancora si possa realizzare in un territorio sempre più disabitato e desolato come la nostra terra?
Nel frattempo abbiamo segnalato alle autorità competenti che le omissioni amministrative degli uffici regionali sono la causa dei danni all’agricoltura e ai cittadini che circolano sulle strade. I risarcimenti che la Regione paga sono una spesa che trova origine proprio nelle omissioni prima dette. Quindi accertato il nesso di causalità diretta tra spesa pubblica e comportamenti amministrativi, la magistratura contabile dovrà provvedere di conseguenza. Perché sarebbe bastato dichiarare lo stato di calamità, aprire la caccia tutto l’anno in deroga alla normativa di riferimento e favorire lo smaltimento delle carcasse da parte dei cacciatori e la popolazione dei cinghiali si sarebbe ridotta considerevolmente.
Questo non è stato fatto. Anzi, si sono inventati calendari venatori, regole astruse, oneri a carico dei cacciatori che rendono impossibile andare a caccia e quindi abbattere i cinghiali e quindi ridurre i loro danni. Va aggiunto che gli atti della Regione hanno di fatto favorito il bracconaggio. Gli agricoltori si sono attrezzati con i cappi e il veleno in una lotta senza quartiere. Nonostante le migliaia di cinghiali uccisi abusivamente, la soluzione del problema è solo rinviata. Abbiamo chiesto alcuni mesi fa agli uffici regionali competenti di prendere alcuni provvedimenti, salvo assumersi ogni responsabilità personale per la mancata approvazione di provvedimenti di emergenza. Braia e Pittella stanno sottovalutando il problema e se ne accorgeranno presto. Da canto nostro, stiamo incentivando gli agricoltori a rivalersi giudiziariamente nei confronti della Regione aderendo ad una convenzione con alcuni periti ed avvocati e abbassando l’onere a carico dei danneggiati.
Ago 01