“I numeri si analizzano, spesso vengono incrociati con altri dati, ma più delle parole riescono a esprimere con immediatezza una quantità, a dare conto di una grandezza: Proteggitalia – il nuovo Piano nazionale contro il dissesto idrogeologico varato dal governo a trazione leghista, che prevede nel triennio 2019-2021 uno stanziamento di 11 miliardi di euro per le regioni italiane – assegna alla Basilicata 11 milioni di euro, mentre al Veneto consegna 756 milioni euro, alla Liguria 334 milioni euro, alla Lombardia 97 milioni euro, al neo conquistato Abruzzo 203 milioni euro e alla Sicilia guidata dalla destra 221 milioni euro”.
Lo dichiara Antonio Di Sanza, candidato nella lista della provincia di Matera “Avanti Basilicata”, fino a pochi giorni fa Soggetto attuatore per la realizzazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico della Regione Basilicata.
“In Basilicata abbiamo un elenco di progetti aggiornato per 385 emergenze, tra cui situazioni drammatiche come la frana di Stigliano e quella di Pomarico, l’erosione costiera di Metaponto e Scanzano J.co, la bonifica dei fiumi e per risolverle sarebbero necessari 568 milioni di euro. La Regione ne ha recuperati 90 milioni di euro, ma non siamo riusciti ad aprire nessun cantiere a causa delle mancate autorizzazioni dei Ministeri competenti Ambiente e Infrastrutture. Al Ministro Salvini, impegnato a fare selfie nelle visite lampo in Basilicata, suggerirei di lavorare – prosegue Di Sanza – per snellire le farraginose procedure che impediscono alle istituzioni di dare in tempi ragionevoli le necessarie risposte ai cittadini.
Questa Regione si mette in sicurezza non con 3 milioni di euro all’anno, insufficienti persino ad erigere un muretto di sostegno di una frana ma con interventi finanziari seri e soprattutto rapidi.Le infrastrutture di un Paese non si annunciano ma si realizzano e al Sud da troppo tempo sono state solo annunciate”.