Giuseppe Di Sanzo, Coordinatore provinciale Articolo Uno Matera: “La crisi di rappresentanza si può colmare con una coalizione sociale a partire dalle elezioni amministrative”. Di seguito la nota integrale.
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Da diversi anni siamo attraversati da una crisi profonda della rappresentanza politica, con l’apertura di una voragine che ingoia soggetti collettivi, movimenti, categorie, generazioni. Una crisi che paga a caro prezzo soprattutto il centrosinistra, l’area politica che più delle altre storicamente ha cercato di stabilire, con tante difficoltà, una connessione sentimentale tra la sovranità popolare e le istituzioni. Per invertire rotta e ricostruire un rapporto positivo tra la politica e la società la funzione dei partiti è insostituibile, come certificato anche dal fallimento del tentativo velleitario della democrazia diretta dell’uno vale uno.
Certo, è nel nostro DNA della sinistra somatizzare tutti i mali del mondo su noi stessi, compreso il deficit di rappresentanza che purtroppo nasce da lontano, da ragioni profonde di riorganizzazione politica ed economica della nostra società e che si è sicuramente aggravato con l’introduzione di sistemi elettorali a liste bloccate e con la progressiva cessione di sovranità popolare verso un’Europa mai divenuta politica.
Sulle cause dell’inesistenza dei partiti in termini di rappresentanza si potrebbe aprire un dibattito infinito ma occorre provare ad uscire da questo vuoto.
Da dove ripartire?
Sicuramente dalla grande differenza di gestione dell’emergenza tra i governi non sovranisti e quelli sovranisti, drammaticamente visibile giorno per giorno in termini di vite umane salvate e, al contrario, condannate alla morte. Una differenza fondamentale tra il vivere ed il morire sulla quale l’Italia, grazie al ministro Speranza, ha tracciato la strada per i governi non sovranisti che oggi lavorano sulla ripresa e non solo sull’emergenza.
Oggi il tema su cui aprire una nuova stagione è quello socio-economico e su questo bisogna stare per ritessere, seppure con limiti oggettivi, la tela della rappresentanza. Proposte concrete per ripartire e riequilibrare con strumenti di politica economica anche il profondo divario creato dalla globalizzazione e dalla finanziarizzazione già prima dell’emergenza sanitaria.
Lavoro e reddito sono i principi da cui ripartire.
In Basilicata occorre ripartire da una concreta attività politica che fronteggi l’inconsistenza della coalizione di Centrodestra guidata da Bardi, dimostratasi non all’altezza delle sfide di sviluppo di cui i lucani hanno bisogno e persino incapace di realizzare le promesse elettorali di cambiamento rispetto ai metodi di governo del passato ed ormai esclusivamente concentrata sulle dinamiche di potere interne ai gruppi che la compongono.
Quale migliore occasione delle elezioni comunali, in particolare a Matera, per rilanciare una coalizione basata sul paradigma opposto a quello della destra sovranista regionale?
Tramontato il tripolarismo occorre un po’ tutti prendere coscienza del fatto che le competizioni si sono di nuovo bipolarizzate.
Occorre costruire alleanze anche a livello territoriale sullo schema delle forze sociali e politiche che in questo momento appoggiano il governo nazionale. Senza tentennamenti se davvero si vuole difendere la democrazia rappresentativa e senza tatticismi se si vuole essere credibili, recuperando anche la grande spinta ideale di quei tanti giovani delusi dall’utopia della democrazia diretta dell’uno vale uno.
Ciò che occorre recuperare e salvare di quella esperienza utopistica è la passione nello sviluppo dei programmi aggiornandola in chiave realistica.
Da Matera città può nascere un laboratorio che tracci la strada anche per le future competizioni. Non sprecarla è, questa si, una chiara scelta politica sulla quale tutti noi siamo chiamati a pronunciarci.