In vista delle prossime elezioni regionali riceviamo e pubblichiamo alcune riflessioni di Giuseppe Di Trani, esponente materano della Lega. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Si ode un lontano eco spettrale proveniente dal sussurro dei più scettici burocrati: cadrà il governo Conte nei prossimi mesi? Non reggerà alla prova del fuoco rappresentata dal bilancio 2019 da sottoporre a Bruxelles? Meglio così: Lega e 5 Stelle prenderebbero più voti di quanti qualunque Governo nella storia dell’ età repubblicana abbia mai preso, nel caso si andasse alle urne.
Non sarebbe di difficile predizione che l’eventuale nuovo esecutivo avrebbe un programma piu’ audace e coeso pronto a divergere in modo ancora più netto con l’attuale signoria eurocrate, fondata sulla grande menzogna del rigore nei confronti degli Stati presi ad ostaggio con l’arma dello spread, minaccia pervasiva e tanto temuta.
Giuseppe Di Trani, esponente di Lega Matera, non ha dubbi, quello a cui stiamo assistendo oggi, in fondo, sono le prove generali di una rivoluzione culturale.
Sarà l’ esempio dell’Italia a fare da traino per la riconquista della sovranità dei singoli Stati europei che negli ultimi decenni sono caduti nelle grinfie di un ristretto numero di meschini oligarchi.
Se l’esecutivo dell’attuale governo dovesse davvero cadere, il binomio politico-mediatico ostile a leghisti e pentastellati avrà ben poco da compiacersi, perché gli elettori premieranno Salvini e Di Maio con un autentico consenso generale, come ben si è visto dagli applausi dei genovesi all’arrivo dei due vicepremier ai funerali delle vittime del viadotto Morandi. La responsabilità politica del disastro di Genova ricade sulla stessa classe politica che ha privatizzato la penisola, regalandola agli “amici degli amici”, che nel contempo ha inginocchiato un Paese già impoverito obbligandolo ad accogliere senza nessun tipo di opposizione i migranti (circa 800.000 negli ultimi tre anni) che l’Europa vorrebbe che restassero interamente a carico nostro…»
«Stesso futuro roseo si prospetta per i lucani che dopo anni e anni di ingiustizie e soprusi ad opera della classe politica locale, sempre piu’ sono in procinto di armarsi di carta e penna per premiare le forze del cambiamento, esemplari in ottica nazionale, galvanizzati da un Ministro dell’ Interno, Matteo Salvini a capo di un partito strutturato come la Lega, pronto a mostrare i denti alle potenti armate delle lobby e dei burocrati europei; il leader, di esempio alla nostra leale dirigenza regionale di partito, capitanata dal “condottiero”, nonche’ coordinatore regionale Antonio Cappiello che, insieme alle decine di militanti pronti a seguirlo per la conquista della tanto ambita Basilicata, sta ponendo le basi per una grande vittoria della Lega alle vicine elezioni regionali…» Ecco perché applaudo Salvini, uno che per una volta “ha tenuto duro” rinunciando a piegarsi agli ordini dell’oligarchia europea e applaudo il materano Cappiello, un uomo libero pronto a non scendere a compromessi con la vecchia classe politica che, negli ultimi anni, in maniera silente e subdola, e’ quasi riuscita a privarci della speranza di un progetto di vita migliore che ogni cittadino lucano meriterebbe.