Adozioni e affidi, quarta Ccp approva proposta di legge.
Licenziata all’unanimità la pdl d’iniziativa del consigliere Rosa (Lb-Fdi) che istituisce il Servizio regionale per garantire il sostegno alle adozioni e agli affidamenti familiari. Audito il Garante per l’infanzia e l’adolescenza, Vincenzo Giuliano
La proposta di legge d’iniziativa del consigliere Gianni Rosa (Lb-Fdi) che prevede l’istituzione del servizio regionale per garantire il sostegno alle adozioni e agli affidamenti familiari (Saaf), è stata licenziata, oggi, all’unanimità (presenti al momento del voto oltre al presidente Bradascio, i consiglieri Rosa, Spada, Pace, Benedetto, Romaniello e Leggieri), dalla quarta Commissione consiliare, presieduta da Luigi Bradascio (Pp).
“Promuovere la diffusione di una cultura favorevole agli interventi rivolti ai minori in situazioni di difficoltà, alla prevenzione dell’abbandono dei minori e dell’abbandono familiare, agli interventi di solidarietà internazionale, alla creazione di forme di collaborazione fra i vari soggetti interessati, alla formazione degli operatori sociali in merito all’adozione e all’affidamento, al monitoraggio delle attività e del rispetto delle normative da parte degli enti”. Questa è la finalità della proposta di legge che istituisce il Saaf, un apposito servizio regionale che opererà presso il dipartimento Salute e Sicurezza, mediante utilizzo del personale in possesso delle competenze e degli specifici profili professionali necessari. Il Servizio fornirà, in collaborazione con i distretti sociosanitari, i Giudici del Tribunale dei minori, gli operatori degli enti autorizzati e il Garante regionale dell’infanzia e dell’adolescenza, una rete regionale di servizi per il supporto amministrativo e socio-assistenziale ai soggetti interessati all’adozione e all’affidamento, nazionale e internazionale. Tra i compiti affidati alla Regione il coinvolgimento delle Istituzioni scolastiche nel percorso di inserimento del minore, anche attraverso l’organizzazione di corsi di preparazione ed aggiornamento professionale del personale docente e l’organizzazione, d’intesa con le associazioni, di scambi di esperienze tra le famiglie adottive. Il Saaf, inoltre, promuoverà la semplificazione delle procedure di adozione accelerando i tempi di svolgimento e darà supporto alle coppie nelle diverse fasi del delicato percorso genitoriale.
Prima del voto l’organismo consiliare aveva audito il Garante per l’infanzia e l’adolescenza, Vincenzo Giuliano, il quale dopo aver espresso un giudizio positivo sull’impianto legislativo ha illustrato alcune proposte di modifica alla pdl, frutto del confronto avuto con le diverse associazioni che operano nel settore. “L’intento – ha detto – è di agevolare il sistema di adozione e affido attraverso la costituzione di uno sportello unico, di mettere a valore l’esperienza delle associazioni nel percorso di accompagnamento delle coppie che materializzano l’idea dell’adozione e dell’affido e di interessare anche il settore scolastico nel processo di inserimento dei bambini”. Giuliano, infine, nel sottolineare l’importanza delle “buone pratiche” ha posto l’accento sulla necessità di “mettere al centro il sistema educativo per rilanciare la speranza, la creatività, il protagonismo dei giovani”.
Dializzati, audizioni in quarta Commissione consiliare
Ascoltati il segretario regionale Aned, Donato Andrisani e il dirigente del dipartimento alle Politiche della Persona, Donato Pafundi
La questione dei contributi ai dializzati lucani all’attenzione della quarta Commissione consiliare presieduta da Luigi Bradascio (Pp). Ascoltati, questa mattina, il segretario regionale Aned (Associazione nazionale emodializzati dialisi e trapianto), Donato Andrisani e il dirigente del dipartimento alle Politiche della Persona della Regione Basilicata, Donato Pafundi.
Andrisani nel prendere la parola ha annunciato la decisione dei dializzati di Tinchi di accogliere l’invito del presidente della quarta Commisione consiliare Bradascio a sospendere la protesta e di sottoporsi alle cure “nella speranza che l’art.21 della finanziaria regionale 2015 venga rivisto”. Il segretario regionale dell’Aned dopo aver ricordato che “risale al 1981 la legge regionale che istituiva i contributi in favore dei dializzati e dei trapiantati di rene, a sostegno soprattutto delle spese di viaggio sostenute dai pazienti che dovevano recarsi in Puglia per le cure del caso” ha espresso la consapevolezza della necessità di una modifica della norma atteso che “i contributi sinora concessi erano legati a un reddito individuale abbastanza alto ed escludevano i soggetti sottoposti ad altro genere di trapianto”. “Sono qui – ha aggiunto Andrisani – soprattutto per denunciare i tanti problemi che interessano il settore della nefrologia e dialisi. Abbiamo sottoposto all’attenzione delle istituzioni regionali un documento di indirizzo per la malattia renale cronica, stilato dal Ministero della Salute che indica le buone prassi per la prevenzione e la diagnosi precoce delle malattie renali. Prassi che se messe in atto porterebbero a un risparmio notevole di risorse economiche. Tra queste la dialisi domiciliare che in Basilicata e nel Sud Italia non viene praticata ma che potendosi gestire nelle ore notturne, migliorerebbe la qualità della vita dei dializzati”. Andrisani ha poi suggerito di “istituire un centro dialisi presso l’ospedale di Policoro anziché a Tinchi dove, invece, si potrebbero prevedere uno o due turni di dialisi per pazienti stabilizzati”.
Il dirigente del dipartimento alle Politiche della Persona della Regione Basilicata, Donato Pafundi dopo aver sottolineato che occorre distinguere le due problematiche, quella della contribuzione regionale e quella della prestazione dei servizi sanitari, ha fatto il punto sui costi del servizio di dialisi affermando che “il costo a carico della struttura pubblica è del tutto paragonabile a quella delle strutture private”. “Per quanto riguarda la contribuzione – ha precisato il dirigente – condivido la necessità che la legge sia rivista per consentire equità di accesso alle prestazioni e ha spiegato che non sono state fatte ‘stime di risparmio alla cieca’ (così come affermato dal consigliere Rosa nel suo intervento) ma sulla base dei dati forniti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze a livello statistico”.
Dagli interventi del presidente dell’organismo consiliare Bradascio e dai consiglieri Romaniello, Benedetto, Galante e Rosa, è emersa la necessità di riformulare la legge, aumentare la platea dei beneficiari facendo rientrare anche persone affette da altro tipo di patologie e riservare i contributi a quelle persone realmente in difficoltà economiche.
Consigliere regionale Giannino Romaniello del Gruppo misto e consigliere regionale Gianni Leggieri del Movimento 5 Stelle: “No ai risparmi fatti sulla pelle dei più deboli”. Di seguito la nota integrale.
L’audizione di oggi in IV commissione del Segretario Regionale ANED, nonché dei rappresentanti del dipartimento Sanità come da noi richiesto con nota inviata al Presidente della Commissione, ha fatto emergere con chiarezza che quando si affrontano temi delicati come quello dell’assistenza e del supporto alle persone affette da patologie invalidanti permanenti, bisogna che le istituzioni e quindi la politica vada con i piedi di piombo ed assuma provvedimenti dopo una puntuale e precisa disamina delle conseguenze che le stesse producono sulla vita delle persone.
In particolare, il Presidente ci ha fatto notare il mancato coinvolgimento dell’associazione dei dializzati da parte della Giunta e dell’assessorato sul pur necessario processo di verifica e aggiornamento della legge che prevede la erogazione di un contributo economico, ma in particolare sulla opportunità di ridefinire tutto il modello d’intervento e quindi la normativa sul sistema di trattamento ed assistenza.
E’ emersa la necessità di sperimentare forme più avanzate per il trattamento dei dializzati che, anche sulla base di esperienze che si stanno facendo in altre realtà, porterebbero ad un miglioramento del servizio e sicuramente anche a risparmi.
I dati forniti smentiscono affermazioni velleitarie fatte in queste settimane sul differente costo fra il servizio fornito dal pubblico e quello dei privati, per non parlare della differente condizione di sicurezza esistente in caso di complicanze.
Abbiamo registrato la disponibilità da parte del sig. Andrisani (presidente ANED) a discutere della opportunità di legare il contributo alla condizione reddituale familiare dei pazienti, fermo restando che la norma approvata dalla maggioranza con la finanziaria vada profondamente modificata.
Concetti che confermato quanto da noi sostenuto in occasione del dibattiti sulla legge di stabilità regionale sulla opportunità di rinviare qualsiasi intervento dopo una approfondito esame della materia considerata la platea interessata (circa 1400 persone) e la necessità di verificare la consistenza di tanti altri cittadini affetti da patologie particolari, come ad esempio quelli affetti da malattie rare, con il solo scopo di adeguare una legge datata. Si è invece ragionato da parte della maggioranza solo guardando al risparmio, tant’è che stessi esponenti della maggioranza oggi in commissione hanno ammesso di aver sbagliato a votare il provvedimento (Benedetto).
Alla luce di quanto emerso, abbiamo chiesto ai funzionari del dipartimento sanità di fornire tutta la documentazione necessaria per un esame approfondito al fine di modificare il provvedimento ( art. 21 legge regionale n 5 del 27 gennaio 2015, legge di stabilità) cambiando profondamente la tabella sulle fasce di reddito.