Marzio Muscatiello deve abbandonare la casa. Ma in questo caso non stiamo parlando di un annuncio da reality, in particolare del Grande Fratello ma di una triste realtà, alquanto paradossale. Il disabile materano di 67 anni che da tempo chiede un contributo per abbattere alcune barriere architettoniche nella sua abitazione ha ricevuto un avviso dal Comune di Matera che diffida il diretto interessato a lasciare l’alloggio “entro il termine perentorio di 30 giorni”. Il documento precisa che il “contratto di assegnazione provvisoria di alloggio comunale” a Muscatiello “è scaduto il 31 gennaio 2016”. L’avvocato Gelsomina Cimino, legale di Muscatiello, ha presentato un ricorso al Tar per la Basilicata per chiedere la nomina di un commissario ad acta per arrivare ad abbattere le barriere architettoniche che lo ostacolano.
Disabile materano Marzio Muscatiello deve lasciare la casa, nota di Angelo Bianco, consigliere comunale lista civica “Scelgo Matera 2019”
Apprendo con stupore che il Comune di Matera ha formalmente diffidato il sig. Muscatiello Marzio, affetto da una grave disabilità che gli impedisce di deambulare, a rilasciare l’alloggio assegnatogli in via provvisoria.
Ritengo che la decisione adottata dal Comune di Matera, fuori da ogni logica razionale e profondamente discostata dai principi della solidarietà e del sostegno alle categorie più deboli ed indifese, come nel caso di specie, debba essere subito revocata in autotutela.
Personalmente, conosco bene la situazione dell’alloggio in cui vive il sig. Muscatiello e al quale va tutta la mia solidarietà. Da tempo, il Muscatiello chiede semplicemente di adeguare l’immobile, secondo stardars minimi, ai bisogni connessi con la propria disabilità.
Più volte ho rappresentato il problema ai tecnici della struttura comunale ma, ad oggi, nessuno ha preso a cuore le problematiche che solleva puntualmente il sig. Muscatiello che, di continuo, denuncia la propria disperata condizioni abitativa che non gli permette di collocarsi in una più accettabile “dimensione di normalità”.
Eppure, basterebbero e un minimo di sensibilità e di risorse finanziarie per apportare alcune modifiche all’abitazione del sig. Muscatiello per consentirgli una vita più dignitosa, eliminando le barriere architettoniche presenti nell’alloggio. Ritengo che il caso non possa passare inosservato, considerato che la situazione del sig. Muscatiello racchiude in sé il problema più generale delle condizioni svantaggiate in cui vivono migliaia di disabili che quotidianamente chiedono l’aiuto delle istituzioni e della società per superare i loro gravi problemi che si frappongono fra la persona e la fruizione dei luoghi e delle relazioni in genere. Incontrerò subito il Sindaco De Ruggieri e il Dirigente del settore per cercare una rapida soluzione al problema del sig. Muscatiello.
Al Sindaco e all’Assessore alle Politiche Sociali proporrò di istituire un organismo comunale con funzioni di garanzia per i disabili affinchè possa essere riconosciuto il pieno rispetto della loro dignità umana e dei loro diritti.
Angelo Bianco, consigliere comunale lista civica “Scelgo Matera 2019”
Di seguito la nota inviata sulla vicenda dallo studio legale Gelsomina Cimino
Studio Legale Gelsomina Cimino: “Una mossa abietta, degna solo delle più infami vendette camorristiche!”
Il sig. Muscatiello che da anni soffre di una grave patologia che gli ha procurato l’impossibilità di deambulazione e una invalidità accertata al 100%, dopo essersi rivolto allo Studio legale dell’avvocato Gelsomina Cimino per ottenere l’abbattimento delle barriere architettoniche che all’interno dell’alloggio comunale che occupa dal 2001, gli impediscono di poter agevolmente utilizzare il bagno e di poter accedere alla camera da letto, è ora destinatario di una diffida a rilasciare quell’alloggio, formalmente motivata dalla intervenuta scadenza contrattuale che il Comune fa risalire al 30.01.2016 e, a causa della riconfermata inerzia – la stessa applicata di fronte alla richiesta di abbattimento delle barriere – a distanza di quasi due anni, di fronte ad una proroga tacita, si pensa bene di intervenire a gamba tesa e pretendere di buttare per strada un disabile che vive di una pensione minima e la moglie sprovvista di reddito. Lacrime solcano il viso di un uomo ultrasettantenne che ha dato la vita a quel Comune, un tempo suo datore di lavoro e oggi, come Caronte, intende costringerlo ad errare fra le tenebre, solo perché diverso, solo perché si è opposto alla più totale sudditanza!
Michele Capolupo
È incredibile, se non che in linea con l insensibilità di cui hanno dato gia prova.
sbaglio ma gli interventi sono di avvocati o di facenti capo all’esercito della salvezza?
“Sono poche le famiglie italiane che non abbiano o non abbiano avuto (o non avranno) tra i loro parenti una persona disabile o un anziano non autosufficiente. Perciò non impegnarsi a costruire un habitat giuridico, fisico e culturale amico della disabilità significa ignorare una grande questione di umanità e civiltà.”