Egidio Digilio, coordinatore di Futuro e Libertà per l’Italia, interviene sul dibattito avviato nel centro-destra in vista delle prossime elezioni regionali e dichiara: “Non basta un cartello “Tutti contro PD-centrosinistra, ci vuole un progetto basato su alternatività e diversità. Di seguito la nota integrale.
Il confronto politico o meglio quello che si riesce a percepire dai giornali regionali e dagli sparuti incontri che sinora si sono svolti, sia nel centrosinistra che nel centrodestra e nel centro, non esce dai soliti, vecchi e ritriti schemi di alleanze e di personalismi. A me pare di vivere un clima surreale e sicuramente molto distante dai problemi veri della gente e dall’emergenza che è prima di tutto sociale e civile che vive la nostra regione. Intanto, non c’è consapevolezza che ci aspetta un autunno caldo di rivolte sociali che rischiano di intrecciarsi al voto regionale, mentre la confusione giorno dopo giorno sembra aumentare. Ma noi intendiamo esserci e sforzarci di dare il nostro contributo per la creazione di un fronte di alternatività e diversità che sappia, innanzitutto, valorizzare merito, questione morale, territorio, battaglia sociale, valori tradizionali che sappia quindi piacere e non solo piacersi
La nostra bussola dunque punta sempre ai temi sociali. Noi non abbiamo smarrito la strada del rilancio della politica del centrodestra. Siamo noi a chiedere ai nostri alleati a Roma come a Potenza quali sono i progetti, i valori, le proposte per andare avanti e con idee chiare: compito del fronte di alternativà e di diversità non può essere quello di limitarsi a costruire un cartello “tutti contro il Pd-centrosinistra” ma di offrire idee sostanzialmente alternative nel modello di Basilicata sino al 2020 e nel metodo di gestione. Per questo non basta una “trincea di destra“: occorre una visione radicalmente alternativa all’idea di consenso che il centrodestra ha elaborato in questi anni, consenso come adesione a un progetto di cambiamento, come espressione di cittadinanza attiva. Siamo orfani di una casa, della casa della destra italiana, ma non credo nel progetto di una nuova destra nazionale, di una ‘cosa nera’. Non siamo rottamatori come Renzi, ma serve un passaggio di testimone, servono volti nuovi. Per questo è necessario dare vita ad un’accademia della formazione politica per una nuova classe dirigente.
Ago 18