“Il mondo è digitale, interconnesso, veloce, le città sono sempre più “smart”, ma l’Italia è ancora ferma ai timbri e alla carta bollata, a differenza di altri paesi del nord Europa e di zone in via di sviluppo che hanno abbracciato le innovazioni con coraggio. La digitalizzazione promessa (e imposta per legge sette anni fa) quasi non esiste, – spiega Marialuisa Acito candidata alla Camera per la Basilicata, per il Movimento politico nazionale 10 Volte Meglio – creando disagi ai cittadini e moltiplicando tempi e costi per le imprese, che cedono ai concorrenti anche questo vantaggio competitivo. Il divario digitale rispetto alla UE è enorme: siamo ultimi, con Bulgaria e Romania.”
Lunedì 26 febbraio 2018 alle 19.00 un incontro via skype con il cofondatore ventisettenne Gian Luca Comandini chiarirà il ruolo centrale che la digitalizzazione riveste per 10 Volte Meglio e per lo sviluppo dell’intero Paese. Gian Luca Comandini è opinionista e consulente per la RAI in diverse trasmissioni televisive (TG1, Mi Manda Rai Tre, ecc.) e scrive spesso per diversi giornali e riviste (Il Sole 24 Ore, Panorama, ecc.); attivo divulgatore di tutto ciò che tratti di innovazione ed evoluzione digitale, svolge ogni anno numerose conferenze in Università, Associazioni, Enti e altre locations varie. Tiene, ormai da anni, il corso di “Web e Social Media Marketing” presso l’Università Sapienza di Roma, nella facoltà di Scienze della Comunicazione.
10 Volte Meglio vuole che la digitalizzazione diventi un tema trasversale per tutto il Paese, favorendo con azioni e strumenti mirati l’efficienza prima di tutto della pubblica amministrazione, e poi dei cittadini e delle aziende.
Ci sono numerose ricerche che dimostrano come la digitalizzazione e l’automazione del lavoro rappresentino un’opportunità. Tra queste l’indagine (a cura della Manpower Group) presentata al World Economic Forum 2017 di Davos, condotta tra 18.000 datori di lavoro in 43 Paesi del mondo, affronta il tema dell’impatto della digitalizzazione sull’occupazione e dello sviluppo di nuove competenze dei lavoratori. L’83% del campione intervistato ritiene che l’automatizzazione e la digitalizzazione del lavoro faranno crescere il totale dei posti di lavoro. Inoltre, si prevede che questi cambiamenti avranno un impatto positivo sull’aggiornamento delle competenze dei lavoratori, rispetto al quale i datori di lavoro prevedono di implementare specifici programmi formativi nel prossimo futuro. Tra i 43 Paesi oggetto dell’indagine è l’Italia ad aspettarsi il maggior incremento di nuovi posti di lavoro grazie alla quarta rivoluzione industriale al netto di un aggiornamento delle competenze, con una creazione di nuovi posti di lavoro prevista tra il 31% ed il 40%. Infatti, nonostante l’alto tasso di disoccupazione, molte aziende italiane faticano a trovare le competenze necessarie allo sviluppo di settori chiave per la crescita: progettisti e sviluppatori di software, tecnici di fabbrica, analisti e data manager, esperti di sicurezza informatica e di comunicazione digitale e in genere profili tecnici disposti ad affrontare un percorso di specializzazione.
Proprio per dare seguito a questo ottimismo circa la creazione di nuovi posti di lavoro 10 Volte Meglio è consapevole che occorre ridurre il gap digitale con gli altri paesi europei e investire sui nuovi lavori, quindi nuove competenze. Il potenziale tecnologico della quarta rivoluzione industriale (la cosiddetta Industria 4.0) ha bisogno di reperire sul mercato del lavoro figure professionali che posseggano tutti i requisiti necessari per concretizzare questa volontà di cambiamento, ecco perché occorre anche quel nuovo modello educativo che rappresenta l’altro grande tema del programma di 10 Volte Meglio.