Il Consiglio regionale ha approvato oggi a maggioranza (con 13 voti favorevoli di Pd, Psi, Udc, Pp e Pace del Gm e 2 voti contrari del M5s) il “Piano triennale di dimensionamento delle istituzioni scolastiche della Regione Basilicata”.
Rispetto al Piano precedentemente varato dalla Giunta sulla base delle proposte elaborate dalle Province di Potenza e Matera, l’Aula ha apportato, fra l’altro, le seguenti modifiche:le scuole del Comune di Terranova del Pollino tornano con l’istituto comprensivo di Senise; conseguentemente, l’istituto comprensivo di Viggianello, seppure sottodimensionato, attraverso una deroga resta autonomo; le scuole di San Fele vengono accorpate all’istituto comprensivo di Atella; gli istituti comprensivi di Tursi e di Salandra – San Mauro Forte,seppure sottodimensionati, attraverso una deroga restano autonomi;gli istituti comprensivi di Brienza (seppure sottodimensionato) e Satriano mantengono la loro autonomia;gli istituti comprensivi di Pisticci e Marconia restano nell’attuale situazione; nell’ipotesi in cui l’istituto comprensivo di Montalbano Jonico dovesse scendere sotto la soglia minima,le classi di Craco (che attualmente fanno parte dell’istituto comprensivo di Pisticci) saranno aggregate all’’istituto comprensivo di Montalbano Jonico.
La Giunta regionale avrà il compito di armonizzare le previsioni del Piano triennale aggiornandole ogni anno.Gli istituti comprensivi (primaria, elementare e media) sono 48 in provincia di Potenza e 22 in provincia di Matera, le istituzioni scolastiche di secondo grado sono 27 in provincia di Potenza e 15 in provincia di Matera, gli istituti omnicomprensivi (primaria, elementare e media e superiore) sono 3, tutti in provincia di Potenza.
I criteri generali previsi dalle linee guida per l’elaborazione del Piano prevedevano: istituzioni scolastiche con un minimo di 600 alunni (400 nei Comuni montani); riduzione delle pluriclassi, soprattutto dalla scuola secondaria di primo grado in poi; accorpamento degli istituti con un numero di studenti inferiori ai minimi indicati, con l’ubicazione della presidenza nel Comune aggregatore dove vi è maggiore popolazione scolastica; istituti omnicomprensivi solo nelle località caratterizzate da particolare isolamento; garantire la presenza di licei, istituti tecnici e professionali in tutti e cinque gli ambiti territoriali, bloccando però il proliferare di indirizzi all’interno dell’istituzione scolastica per evitare la frammentazione dell’offerta formativa.
Nel dibattito che ha preceduto il voto sul provvedimento, aperto da una relazione dell’assessore Cifarelli (Pd), sono intervenuti i consiglieri Rosa (Lb-Fdi), Giuzio e Lacorazza (Pd), Bochicchio (Psi), Soranno (Pp), Perrino e Leggieri (M5s), Napoli (Pdl-Fi), Pace e Romaniello (Gm).
Dimensionamento, Cifarelli: “Entro l’estate nuova proposta che guardi al 2034”. “Nelle prossime settimane un provvedimento che contempli in maniera compiuta anche il sistema dei trasporti e l’edilizia scolastica”.
“Abbiamo dovuto scegliere se far finta di niente e rinviare tutto alla prossima legislatura, condannando così interi territori alla reggenza perché privi di un dimensionamento scolastico, oppure venire qui ed approvare, con coraggio, un provvedimento ponte. Abbiamo scelto la seconda strada”. Lo ha detto l’assessore regionale alle Politiche di sviluppo, lavoro, formazione e ricerca, Roberto Cifarelli, intervenendo nel corso della seduta del Consiglio regionale per l’approvazione del Piano triennale di dimensionamento scolastico.
“In una regione come la Basilicata, a forte spopolamento – ha evidenziato l’assessore – un piano di dimensionamento di natura triennale prende in considerazione un periodo temporale troppo breve per fare scelte profonde. Le proiezioni statistiche, infatti, ci dicono che al 2034, se la situazione di spopolamento non dovesse cambiare, avremo 470 mila abitanti. C’è la necessità, quindi, di un provvedimento che abbia un respiro più ampio, che guardi più lontano, altrimenti ogni tre anni il Consiglio regionale sarà costretto a discutere degli stessi problemi. Ecco perché – ha annunciato Cifarelli – il nostro impegno è di istituire entro la prossima estate un gruppo di lavoro tecnico in grado di studiare un piano dimensionamento non triennale, ma orientato al 2034. Ogni scelta, ha inevitabilmente i suoi pro e i suoi contro. Ma le scelte vanno fatte. E soprattutto vanno prese a lunga durata. Questa è la sfida che lancio a me stesso e al consiglio regionale: presenterò una nuova proposta che guardi lontano, che sia una traiettoria che i prossimi consigli regionali possano seguire o modificare in corso d’opera. Stiamo già lavorando, in realtà – ha messo in chiaro – in tal senso. Basti pensare al finanziamento di 1,8 milioni di euro per realizzare il polo scolastico della Val Sarmento, che consentirà ad una serie di comuni vicini territorialmente di aggregarsi, per ridurre le pluriclasse ed avere un numero di classi sufficiente perché ci siano una buona didattica ed una buona socializzazione. Presenteremo nelle prossime settimane – ha ribadito – un provvedimento che contempli in maniera compiuta anche il sistema dei trasporti e l’edilizia scolastica, prefiggendosi, ad esempio, la costruzione di scuole nuove e all’avanguardia, in punti nevralgici della nostra regione nei quali possano convergere i territori”.
Dinensionamento scolastico, la proposta del sindaco di Tursi
In queste settimane è entrato nel vivo il dibattito sul dimensionamento scolastico per il periodo 2018/2021. Tra le tante proposte sul tavolo per evitare eccessivi disagi a studenti, docenti e famiglie, i comuni e gli istituti comprensivi si stanno attivando per avanzare le loro proposte. In tale ottica, mentre oggi il Sindaco di Craco ha convocato un consiglio comunale aperto sulla questione, il Sindaco di Tursi e consigliere provinciale Salvatore Cosma, fa pervenire la sua proposta incontrando in queste ore il consigliere regionale Aurelio Pace e successivamente l’assessore regionale di riferimento Roberto Cifarelli e se necessario anche ill presidente Pittella, affinché possa giungere in consiglio regionale.
Proposta già avanzata durante la conferenza Piano Provinciale tenutasi nella sede della Provincia di Matera lo scorso 28 dicembre ed in Consiglio provinciale il giorno successivo.
“Il calo degli iscritti previsto in molti centri della nostra provincia a causa dell’ormai risaputo calo delle nascite, porterà per le iscrizioni del 2018 un sottodimensionamento dell’istituto comprensivo di Valsinni (composto dai comuni di Valsinni, Rotondella, Colobraro e San Giorgio che in totale hanno una popolazione di 5000/6000 abitanti).
La perdita di circa cinquanta iscritti portata in consiglio provinciale dalla dirigente Liuzzi è stata sollevata dal collegio docenti e consiglio di Istituto. Preso atto di tale dichiarazione e considerato che gli istituti di Montalbano (7500 abitanti) e Tursi (5000 abitanti) sono al limite del dimensionamento, sarebbe plausibile rimpinguare questi ultimi con gli alunni del comprensivo sopracitato che andrebbe, secondo i dati emersi, in sottodimensionamento già dall’anno scolastico 2018-2019.
Il compito di noi consiglieri provinciali e sindaci – prosegue Cosma – è quello non di fare campanilismo politico ma di prendere in considerazione i dati che emergono dal mondo della scuola che, sul tema, sono i diretti interessati salvaguardo il diritto allo studio e i posti di lavoro.
È evidente che compete alla Regione Basilicata prendere una decisione ottimale per tutti. In tal modo, credo che si massimizzerebbe al massimo il disagio per tutti e si rispetterebbero le indicazioni della Regione che ci invitano anche a salvaguardare gli istituti in cui sono presenti fenomeni di pluriclassi.
Sul diritto allo studio, sul benessere dei nostri bambini e ragazzi bisogna essere responsabili e cauti.
Mi auguro, pertanto, che tale proposta sia valutata e vagliata attentamente dagli organi preposti per una soluzione ottimale della questione.”