Il senatore Pasquale Pepe, i Consiglieri Regionali Francesco Fanelli e Tommaso Coviello e il Consigliere Provinciale Giovanni Barbuzzi in una nota fanno il punto sul dimensionamento scolastico dell’istituto “D’Errico” di Palazzo San Gervasio dopo un incontro con una delegazione di docenti. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
L’8 aprile 2019 presso II.SS. “C. d’Errico”, abbiamo incontrato e discusso con una delegazione di docenti sui recenti provvedimenti con i quali l’istituto “C. d’Errico” di Palazzo San Gervasio, che comprende anche il “L. Da Vinci” di Acerenza, è stato soppresso, Istituzionalmente, e aggregato al “Solimene” di Lavello.
I provvedimenti in questione sono la L.R. n. 4 del 13.03.2019, la Delibera di Giunta Regionale n. 234 del 19/03/2019 partorita nella seduta tenuta alle ore 7:20 nella sede dell’Ente, il Decreto della Dirigente dell’USR (Ufficio Scolastico Regionale) n. 107 del 04/04/2019 e la circolare interna del suddetto USR emanata in pari data.
In pratica si è spacchettato l’II.SS. “C. d’Errico”, formato dalla sede centrale di Palazzo San Gervasio e Dal “L. Da Vinci” di Acerenza, aggregando l’Istituto di Palazzo al “Solimene” di Lavello e l’Istituto di Acerenza al “Majorana” di Genzano.
Si evidenzia, da subito, che da un lato ci sono alunni, famiglie, docenti e lavoratori non docenti, che subiranno modifiche sostanziali nella loro vita in seguito a quanto deciso, e dall’altro lato è evidente la fretta e l’arroganza.
La fretta: la delibera è stata concepita 5 giorni prima delle Elezioni Regionali, come se il dimensionamento scolastico fosse di vitale importanza per la Regione Basilicata, guardandosi bene dal renderla pubblica. Altrettanto solerte è stato il Dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale che dopo solo 10 gg decreta la “soppressione” e la aggregazione; una sequenzialità di atti tanto perfetta quanto sorprendente.
L’arroganza: non crediamo che il problema più urgente della Regione Basilicata sia la soppressione di un Istituto scolastico e pertanto è lecito pensare che o sia stato un “presente” dello scorso governo regionale per ricordare a qualcuno come esprimersi nelle urne oppure è stato il timore di non riuscire, perdendo le elezioni come di fatto è accaduto, a portare a termine quanto promesso.
Bene fanno i docenti quando esprimono la ferma contrarietà all’aggregazione e noi cercheremo di fermare tutto quello che si è messo maldestramente in moto in tutta fretta, oltretutto in regime di prorogatio, per rivedere il piano di dimensionamento scolastico tenendo conto delle peculiarità dei territori.