Dimensionamento scolastico, Polese e Braia (Italia Viva): “Questione importante che non può non essere discussa
in Consiglio regionale. Con Quarta Commissione si apre ciclo di incontri con sindaci e mondo della scuola”. Di seguito la nota integrale.
“Una vicenda importante come quella che riguarda il ‘Dimensionamento scolastico’ non può essere lasciata in balia di decisioni che non vedono il coinvolgimento della massima assise regionale. Ora per non farci trovare impreparati alle scadenze del prossimo anno, in cui non saranno più garantite le deroghe ai comuni montani e alle scuole attualmente riportate per un biennio come normodimensionate, non va perso ulteriore tempo. Chiediamo pertanto che la questione arrivi all’attenzione del Consiglio quanto prima per evitare approssimazioni e confusioni anche normative”. E’ quanto dichiara il vicepresidente del Consiglio regionale Mario Polese insieme al capogruppo di Iv -Renew Luca Braia. “Una vicenda – ricostruiscono gli esponenti di Italia Viva – che assume caratteri disarmanti se si pensa che il ‘Dimensionamento’ non è finito in discussione in Consiglio regionale, dopo l’approvazione del 30 settembre delle ‘Linee guida’ da parte della Giunta, prima per le mancate convocazioni della Quarta Commissione nei mesi precedenti e per una assise regionale che non ha mai posto la questione all’ordine del giorno. Eppure parliamo di un atto di indirizzo e programmazione fondamentale per l’erogazione del servizio scolastico lucano su cui il Consiglio regionale è stato esautorato del potere decisionale. Difatti essendo scaduto il termine dei venti giorni dalla data di ricezione dell’atto da parte del Consiglio regionale, previsto al comma 6 dell’articolo 58 dello Statuto Regionale, la questione non ha mai visto discussione, se non timidamente nel corso della quarta commissione convocata lo scorso 5 gennaio, e quindi già con estremo ritardo”. “E’ un tema che vede molti comuni coinvolti, alle prese con l’annosa questione del decremento scolastico e con comunità che potrebbero vedersi aggregare istituti e plessi storici, anche alla luce del ripristino in primis del tetto minino di 400 studenti per i comuni montani, 600 per i comuni non montani che a partire dal 2024 si scontrerà con la più stringente norma nazionale. Ciò è inaccettabile – sottolineano Polese e Braia – e serve che il Consiglio riprenda in mano una situazione che potrebbe solo peggiorare se ulteriormente rimandata”. E ancora proseguono i consiglieri regionali di Italia Viva: “La Giunta, con delibera approvata lo scorso 13 gennaio, ha sostanzialmente confermato il piano della Provincia di Potenza e di Matera, con deroga ad alcune richieste di sindaci e dirigenti della provincia di Potenza, ma senza passare dal Consiglio. Non si può più permettere che temi come questo non vedano delle discussioni più ampie e partecipate. Ed è per questo che chiediamo con forza che in futuro non vengano ripetuti o perpetrati simili errori, che possono essere evitati solo attraverso una presa di responsabilità che non lasci spazio a tentennamenti o confusioni programmatiche”. “La buona notizia – spiegano ancora gli esponenti renziani – è che proprio stamani nel corso della quarta commissione, si è deciso, su proposta dello stesso Polese e grazie al consenso della presidente Sileo e degli altri commissari presenti, di aprire una serie di confronti e incontri proprio sul Piano di dimensionamento, coinvolgendo sindaci e mondo della scuola. “Ci sono in ballo storie di comunità che attraverso la scuola hanno formato numerosi professionisti, uomini e donne, che non possono essere ignorate a causa di distrazioni e rinvii. Molti borghi e comuni esistono ancora proprio grazie alla scuola e alla formazione che questa ha creato. Si parla di identità e futuro dei nostri figli, e su questo non possiamo sbagliare” concludono Polese e Braia.