Dimissioni Tavares, Consigliere regionale Vizziello (Basilicata Casa Comune): non ci mancherà perché era solito fare l’esatto contrario di quanto promesso. Di seguito la nota integrale.
“Quando a lasciare è uno come Tavares che è solito fare l’esatto contrario di quanto promesso si creano i presupposti per un rapporto dell’azienda con le istituzioni e con i lavoratori maggiormente improntato alla correttezza e alla trasparenza”.
E’quanto afferma, in una nota, il Capogruppo di Basilicata Casa Comune Giovanni Vizziello che così commenta le dimissioni di Tavares dalla carica di amministratore delegato di Stellantis.
“Tavares lascia l’incarico di AD di Stellantis con un anno di anticipo e al termine di una gestione praticamente fallimentare” -sottolinea Vizziello-“circostanza questa testimoniata dai dati della produzione, che è scesa ai livelli del 1957, con meno di 500 mila veicoli prodotti quest’anno e con stabilimenti come Melfi che fanno registrare un meno 60% rispetto al 2023”.
“Numeri spaventosi” -sottolinea Vizziello-“al cospetto dei quali Tavares nel corso della audizione del mese scorso presso le commissioni di Camera e Senato ha addossato ogni colpa all’elettrico, perchè l’auto elettrica costa di più di quella con il motore termico e su questa nuova tecnologia siamo svantaggiati rispetto ai cinesi”.
“Cose ovvie” -aggiunge Vizziello-“e peraltro smentite dai numeri che ricordano come di autovetture con motorizzazione esclusivamente elettrica Stellantis produce un solo modello, la 500, e lo produce a Mirafiori e soprattutto che la flessione nella produzione viene da lontano, essendo scesa negli ultimi vent’anni di oltre il 60%(si è passati da 1,4 milioni a meno di 500 mila auto prodotte) con la perdita di più di 30 mila addetti”.
“La verità è che Stellantis non riesce a vendere non solo le vetture elettriche, ma nemmeno quelle endotermiche e quelle ibride, nonostante i finanziamenti di cui ha goduto nel corso degli anni, dal miliardo di incentivi assicurati dal Governo Meloni al prestito da 6,3miliardi di euro concesso nel 2021 a FCA e rispetto ai quali gli impegni di Tavares si sono rivelati promesse da marinaio”.
“Al cospetto della crisi l’unica cosa che Tavares ha saputo fare è stata quelle di chiedere al Governo di trovargli un milioni di clienti attraverso nuovi incentivi” -precisa Vizziello-“decisamente poco per uno che guadagna 23 milioni di euro l’anno, cioè l’equivalente di 12 mila operai di Stellantis, e al quale verrà corrisposta una buonuscita da 100 milioni di euro”.
“Aveva ragione Vittorio Valletta, artefice dello sviluppo della Fiat negli anni cinquanta”-conclude Vizziello-” quando affermava che se un manager guadagna dieci volte più del proprio lavoratore, c’è un problema e di problemi, con Tavares, ne abbiamo avuti molti, anzi troppi”