Direttiva Bolkestein per spiagge italiane, Cna: subito una legge che tenga conto anche dei provvedimenti regionali impegnati dal Governo precedente. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Il futuro di 6.000 stabilimenti balneari continua ad essere incerto ed imprevedibile, come le previsioni del tempo di questi ultimi giorni di luglio. Occorre fare subito una legge che tenga conto anche dei provvedimenti regionali impugnati dal precedente Governo, non nel merito ma solo per il fatto che la disciplina di questo settore è una competenza dello Stato.
Dopo aver legiferato, così come hanno fatto la Spagna ed il Portogallo, occorre negoziare con la Commissione Europea : questo è un problema irrisolto che ci trasciniamo dietro da tempo
rispetto al quale l’applicazione della direttiva Bolkestein metterebbe il settore principale del turismo italiano in una situazione di totale ingovernabilità.
Settore che è bene ricordarlo vale un miliardo ed è ampiamente diffuso in tutta Italia con una presenza considerevole del Mezzogiorno, atteso che anche per quest’anno Campania, Puglia e Sicilia si confermano regine dell’estate con fatturati in aumento tra il 16 ed il 23 per cento.
Il nostro obiettivo contemplato nella proposta di legge è quello che le concessioni rilasciate negli anni abbiano validità per un tempo congruo che permetta agli operatori attualmente in possesso di questi stabilimenti di poter operare, investire e di non trovarsi da un giorno all’altro, all’improvviso, in una situazione di mercato aperto che li metterebbe in condizioni difficilissime.
Non si barattano i sacrifici di tutta una vita in ragione del libero mercato: si tratta di un mercato particolare, in cui operano professionalità accumulate negli anni e che non può essere considerato come un mercato aperto qualsiasi, dove la storia di una vita intera si gioca ad un’ asta, come un giocatore d’azzardo che al tavolo della roulette punta tutto sul numero pari piuttosto che su quello dispari.
E’ una specificità tutta italiana che le altre Nazioni Europee non hanno, e dobbiamo assolutamente essere in grado di far comprendere questa particolarità perche essa rappresenta una parte importante dell’economia italiana ma è anche una parte essenziale del nostro sistema turistico che rimanda “all’italian way of life” inteso quale promozione dei territori e della cultura (alimentare, artistica, naturalistica) che quei territori esprimono.