Lunedì 21 febbraio in Direzione Nazionale del Partito Democratico una discussione molto ampia su salario minimo, ambiente, diritti, PNRR, giovani generazioni, lavoro e un appello alla pace nell’Est Europa. Il Segretario Enrico Letta ha definito una linea chiarissima sulle alleanze, sulle prossime sfide e sull’agenda politica e sociale.
Di seguito il testo integrale dell’intervento del Segretario La Regina:
“Grazie Presidente e grazie al Segretario Enrico Letta per aver proposto una nuova Helsinky per la pace in Ue. Beppe Fenoglio – il 1 marzo sono i 100 anni dalla sua nascita – scriveva “Viviamo sempre tremando” riferendosi alla guerra. Grazie Segretario per l’attenzione verso le giovani generazione e ne approfitto per candidare subito la Basilicata ad ospitare i “Sassoli Camp”.
Grazie per averci offerto un nuovo momento di confronto dopo la rielezione del Presidente Mattarella, che ci ha visti condurre in maniera responsabile e coerente una fase così delicata, nonostante un sistema politico destrutturato con una crisi di rapporti fra leader e gruppi. Non il caso del PD che ne esce rafforzato nella leadership e nella linea politica.
Subito dopo la parentesi Quirinale, sono riemerse inevitabilmente delle questioni politiche e sociali che devono vederci impegnati con un rilancio dell’azione di governo che non miri unicamente a mantenere immutati gli assetti istituzionali, che pure sono importanti, ma indichino una prospettiva progressista netta.
Come ha detto molto bene il Vice Segretario Peppe Provenzano, serve un’agenda sociale che diventi patrimonio del Paese. Ce lo chiede il momento storico nel quale viviamo: il caro bollette e le questioni energetiche, le crisi aziendali, l’inflazione che pone il tema dei redditi passi e delle disuguaglianze e quindi una discussione non più rinviabile sul salario minimo, la sicurezza nei luoghi di lavoro, la grande centralità assunta dalla scuola dopo le gravi perdite legate all’alternanza scuola lavoro, la centralità del PNRR.
Bisognerà partire proprio da questi temi per costruire un’alleanza larga che possa battere la destra sovranista, tralasciando formule che escludono in modo strumentale determinate aree del campo largo in virtù di una manifesta e presunta superiorità cognitiva, politica o sociale . Così come non possiamo farci trascinare, specialmente nelle prossime amministrative, da una volontà di dialogo trasversale che prescinda dai contenuti. Si percepisce una grande distanza su questioni di attualità stringente come Eutanasia, Cannabis, Zan nella parte dei diritti civili. Ma anche sulle strategie energetiche e sulle questioni sociali legate alla Transizione ecologica.
Penso a chi, in maniera strumentale, lega il caro bollette al PITESAI o offre come soluzione il raddoppio delle estrazioni di gas. Una strategia che non soddisferà nemmeno il 10% del fabbisogno italiano e che non rafforza il nostro ruolo internazionale ma ci riporta ad una strategia molto antica, in contraddizione con le sfide del futuro come ha detto Letta in riferimento alla Tassonomia e con la tutela ambientale in Costituzione, che rafforza unicamente le multinazionali e indebolisce quei territori nei quali l’estrazione insiste, la Val D’Agri in Basilicata e le cose joniche.
Oggi la prof.ssa Saraceno su Repubblica parla dei super profitti delle aziende energetiche e degli investitori, richiamando alla trasparenza ed al dovere di tassare i super profitti, sul modello spagnolo di Sanchez.
Penso al lassismo rispetto agli impegni disattesi da Stellantis che, dopo aver utilizzato i soldi pubblici per rilanciare le proprie attività, fanno melina sui vincoli occupazionali fermando la produzione. È successo a Melfi. Molti avevano posto questa preoccupazione e, quelli che si definiscono oggi centristi, li osteggiarono.
In un momento di grande preoccupazione riguardo le garanzie occupazionali, è una boccata d’ossigeno la norma che prevede l’applicazione di contratti sicuri per i lavoratori impegnati nelle imprese che usufruiscono del Sismabonus. Un atto di civiltà e attenzione verso i lavoratori per il quale ringraziamo il Ministro Andrea Orlando.
Non è rinviabile una discussione su una politica industriale che difenda e rafforzi la competitività delle imprese, entri nei nuovi paradigmi tecnologici favorendo la crescita delle PMI. Un Hub per condividere tecnologie sul modello tedesco, come proposto da alcuni studiosi fra cui Simone Gasperin.
Il Pd deve proseguire su questa strada di rilancio, che tenga insieme diritti e giustizia sociale sul modello Tedesco, Portoghese o Spagnolo. Tocca a noi indicare la rotta”.