Aurelio Pace (Progetto Popolare): “Prima i campani, senza far torto ai calabresi: questo appare il titolo giusto per una nota relativa alle scelte della dirigenza della Presidenza della Giunta Regionale e della Direzione Generale del San Carlo”. Di seguito la nota integrale.
Non mi meraviglia e non mi scandalizzo che due campani come Bardi e Barresi scelgano collaboratori della loro regione di provenienza. Se dimostreranno di essere capaci, per giunta, potrebbero portare un contributo importante alla nostra terra. Sono certo, però, che quel tipo di professionalità non mancano anche nella Basilicata che rimane nel panorama meridionale una isola felice: il “Sud buono”, come spesso lo abbiamo definito. Un Sud capace di performance superiori al resto del Mezzogiorno, avvalendosi di classi dirigenti locali, magari formate in Università lucane e con percorsi di eccellenza. Nulla da imparare, quindi, tanto in materia di Pubblica Amministrazione quanto in materia di Management Sanitario. Che queste scelte avvengano su nomine intuitupersonae, con un grado fiduciario spiccato, è discutibile ma rimane alla prova dei fatti e dei risultati. Può succedere che si chiamino parenti ed affini ad operare assieme in un ricongiugimento familiare che flette le istituzioni ad uso proprio e le rende fragili, minandone la trasparenza e l’autorevolezza. Questa ferita può essere un colpo alla credibilità istituzionale che merita una sottolineatura e la previsione di un rimedio.
Ciò che rende la questione ridicola, però, è che alle “alte professionalità” richiamate da fuori regione in una rediviva colonizzazione di una Basilicata che ha sempre accolto, al limite del saccheggio, è che si intende persino avvalersi di un autista campano. Vale a dire che nemmeno un autista è reperibile in Basilicata: manco la manovalanza vi lasciamo. Non esiste in Basilicata un uomo che possa guidare l’auto di questi rappresentanti istituzionali. Ed allora attendiamo i futuri acquisti che sapranno arricchire la Basilicata e ricondurla alla periferia campana che la storia aveva cancellato e che Bardi e Barresi vogliono ripristinare. Sanciamo il titolo di colonia. A me pare che, ad ogni latitudine politica e sindacale, un colpo debba essere battuto.