Diritti delle persone con disabilità, Bolognetti: “Guide cieche che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello”. Di seguito la nota integrale inviata da Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani, Consigliere dell’Associazione Coscioni e membro del Consiglio generale del Prntt (in sciopero della fame dalle ore 23.59 dell’11 settembre e in digiuno con sola acqua dalle ore 23.59 del 23 settembre)
Non sono io che devo “smetterla”, “finirla”, “sospendere”. A dover smettere sono i miei/nostri interlocutori. Quindi non chiedetemi di interrompere ciò che ho iniziato: l’azione nonviolenta che va avanti dalle ore 23.59 del 11 settembre e che dalle ore 23.59 del 23 settembre ha assunto la forma del digiuno con sola acqua, dopo 12 giorni di sciopero della fame.
Da militante della nonviolenza sto chiedendo alle mie istituzioni di rispettare la legge, i diritti umani, la Costituzione. Da militante della nonviolenza sto provando a dar corpo alla mia fame, alla mia sete di diritti, diritto, giustizia sociale. Sto provando a convincere, con i miei compagni di strada, di giornata, di marciapiede, il Ministro Speranza a rispettare i diritti delle persone con disabilità gravi e complesse.
Non è una sfida. Non sto sfidando il signor Ministro, che da 299 giorni tace, a singolar tenzone. Non ho padrini e non ne voglio; ho solo il mio corpo, la mia voce, le mani che a volte accompagnano le parole e con questi strumenti sto provando a dialogare e a convincere i nostri interlocutori a compiere atti dovuti, ad onorare le istituzioni che rappresentano.
In queste ore più che mai ho letto e riletto un passo del Vangelo di Matteo: “Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima della menta, dell’aneto e del cumino, e trasgredite le prescrizioni più gravi della legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste cose bisognava praticare, senza omettere quelle. Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello!”.
Ecco, smettetela di filtrare i moscerini e di ingoiare il cammello dei diritti umani. Smettetela di mangiare la vita altrui, di trasformare la burocrazia in un moloch che distrugge speranze. Smettetela di calpestare la legge e la Costituzione. Non rendete l’accesso a determinati ausili, destinati a persone con disabilità gravi e complesse, un percorso ad ostacoli.
Io digiuno ispirandomi a quel preambolo allo statuto del Partito Radicale che recita: “Per la difesa con la vita, della vita, del diritto, della legge”.
Non un ricatto il mio, ma solo l’esercizio rigoroso di una pratica che si contrappone alla violenza, essa sì violenza, di un potere cieco, sordo, muto.
Nel ringraziare gli 835 sottoscrittori della lettera-appello indirizzata al Ministro Speranza e nel dire grazie alla mia amica e compagna Teresa Sirianni e, mi sia consentito, a mia moglie Maria Antonietta, preannuncio che, se questo silenzio fin troppo eloquente dovesse proseguire, dalle ore 23.59 dell’11 ottobre alternerò un giorno di digiuno con sola acqua a un giorno di digiuno totale, rinunciando quindi anche alla stessa acqua.