Diritto alla conoscenza, Bolognetti (Radicali Lucani): Siete come quelle evangeliche guide cieche che filtrano il moscerino e ingoiano il cammello. Di seguito la nota integrale.
Di seguito la nota integrale inviata da Maurizio Bolognetti, segretario di Radicali Lucani e iscritto all’Odg Basilicata (in digiuno dalle ore 23.59 del 28 novembre).
Cari miei silenti interlocutori, io ci sto provando a farvi fiducia. Dio solo sa quanto ci sto provando. E ci provo con il tentativo quotidiano di aprire spiragli e innescare dialogo. Non vogliatemene se questa mattina consegno alla vostra attenzione alcune considerazioni, maturate in queste ore e dopo le sgradevoli parole che mi ha rivolto ieri l’Assessore regionale alla fu sanità del vilipeso art. 32 della Costituzione.
Parole in netto contrasto con una sensibilità e una comprensione delle ragioni che provo a difendere, che va diffondendosi a macchia d’olio. Ma chissà, forse oltre a non capire, è di questo che avete paura. Sì, Assessore Latronico, sono ancora in piedi, vivo e vitale. Fisicamente? Certo non sto bene, tutt’altro. Ma il benessere che conta è quello dello spirito e della coscienza. Da quel punto di vista posso assicurarle che sto benissimo e sono sereno. Sereno con me stesso e con la mia coscienza. Sia chiaro, il tema non è il digiuno che sto conducendo, ma le ragioni dello stesso.
E adesso veniamo alla bottiglia che intendo affidare al mare di una politica con sempre meno dignità.
Nutrono le loro giornate di arroganza e prevaricazione. Esercitano una violenza di gran lunga peggiore di coloro che distribuivano manganellate e olio di ricino; alimentano la loro quotidianità con l’esercizio di un potere fine a se stesso e poi dicono che lavorano per la gente. Vivono asserragliati nei loro Palazzi, non alla ricerca di interlocutori e intelligenze ma di meri esecutori di ordini. Sono sordi, ciechi e muti e, alla fin della fiera, vittime del loro stesso agire. Pensano di governare, ma in realtà sono governati e spesso intercambiabili, quasi lamette usa e getta.
Sono lontani anni luce dalla parola amore, nella misura in cui amare è conoscere.
Non credono in niente, se non in un potere che alla lunga corrompe l’anima e lo spirito.
Io non vi odio, anche se vi piacerebbe, e non sono un nemico. Semmai siete voi che mi percepite come nemico da abbattere e silenziare. Pronunciate aulici discorsi e un minuto dopo averli pronunciati li tradite.
Avete svilito il ruolo delle Istituzioni repubblicane che dovreste rappresentare e nelle vostre farisaiche bocche la parola democrazia assume il gusto amaro del fiele.
Avete ridotto a simulacro ciò che dovreste onorare. Alimentate quotidianamente rabbia e disperazione e nemmeno ve ne accorgete. Il topo de “La peste”, dell’antidemocrazia, dell’anti stato di diritto, monta, ma voi non lo vedete. Non vedete che stiamo sempre più viaggiando verso una democrazia senza democrazia e verso una realtà alienante e disumanizzante. Non vedete il “capitalismo della sorveglianza” e vi limitate a cavalcare onde e seguire venti. Lasciatevelo dire, voi non onorate la politica e la nobiltà della politica. Avete bisogno solo di adulatori e non sapete che quel nobile sentimento chiamato amicizia sta a significare costanza dell’attenzione. Verrebbe da evocare la banalità del male di Hannah Arendt, ma probabilmente non capireste.
Fondamentalmente, non credete in niente. Anzi no, credete nell’asservimento di un popolo, e avete paura della nonviolenza, dell’intelligenza e dell’autonomia di pensiero.
Non avete visioni e vivete un presente che è trapassato remoto, figlio di un agire che si ripete eterno ed ininterrotto. Vi suggeriscono qualcosa le parole “sepolcri imbiancati” e “mercanti nel tempio”? Da martedì farò quel che devo per continuare ad alimentare il mio Satyagraha, passando dal digiuno alla sete. Fame e sete di democrazia, vertà, diritti umani, conoscenza, giustizia sociale.