“Stanziare maggiori risorse per l’assistenza ai disabili, prevedendo la tredicesima sulle indennità di accompagnamento e il prepensionamento per i familiari, e verificare la possibilità di esentare i disabili gravi dal pagamento dell’IMU, qualora il loro trasferimento e cambiamento di residenza sia forzato dalla loro condizione di salute”. Lo chiede il senatore del Pd Gianni Pittella in una lettera al Ministro per la famiglia e le disabilità Lorenzo Fontana.
Caro senatore,
quello che segnala è importante, insieme all’adeguamento della indennità di accompagnamento che, se lei conoscesse il problema, per disabilità gravi, copre solo i primi 6 giorni del mese, avendo diversi studi indipendenti calcolato (dati 2014) che servono non meno di 30.000 euro l’anno per i familiari che mantengono una persona disabile grave, con un altissimo tasso annuale di impoverimento del nucleo familiare stesso, che si unisce a stress, patemi d’animo e a grandi vuoti. Sul perché non se ne è parlato e agito prima evito naturalmente di dilungarmi.
Quello che mi preme segnalare è la mancanza o carenza di servizi socio-sanitari ed educativi, una mancata presa in carico del disabile e dei suoi congiunti, una visione che parta dalla prima diagnosi e arrivi al al dopo di noi, la rincorsa al profitto di maledetti speculatori su “disgrazie altrui” non controllati ne preparati.
Vorrei altresì ricordare a tutti gli operatori di settore l’esistenza e l’applicazione di legge dell’ICF, standard mondiale, recepito nel nostro Stato, che analizza lo stato di salute dei disabili ponendolo in relazione con l’ambiente circostante e giunge alla definizione di disabilità intesa come una condizione di salute all’interno di un ambiente sfavorevole.
E se l’ambiente è sfavorevole, per esempio, per la presenza di un quadro, e si rimuove il paziente e non il quadro, qui al mancato controllo e all’impreparazione si aggiungerebbe una malsana cattiva e scientifica imbecillità.