Disabilità e vita indipendente, per La Basilicata Possibile “necessari tavoli permanenti e progetti condivisi”. Di seguito la nota inviata dal Gruppo consiliare di Potenza de “La Basilicata Possibile” composto dai consiglieri Giuseppe Biscaglia, Francesco Giuzio e Valerio Tramutoli.
Che, oggi, si avverta – anche nella nostra città – la necessità di un cambio di paradigma per quanto riguarda le politiche sociali finalizzate alle persone con disabilità, emerge in maniera chiara e forte – da parte di genitori e associazioni – dalla recente “Relazione” di accompagnamento al “Questionario – Analisi dei bisogni – Disabilità”, promosso dall’Assessorato alle politiche sociali del Comune di Potenza, e presentato in IV Commissione consiliare, nei mesi scorsi.
Una prima riflessione va fatta subito sui dati quantitativi del Questionario, che risultano di gran lunga inferiori rispetto alla situazione reale vissuta nella nostra città. Solo 39 nuclei familiari, infatti, hanno risposto alle domande articolate e formulate all’interno di questa prima ricerca. D’altra parte, la stessa Relazione invita a riflettere su questo specifico punto e sulla necessità di “una più complessiva azione di ricerca, finalizzata alla migliore programmazione successiva”.
Da tempo, come Gruppo consiliare, andiamo sostenendo che per avviare il “Piano sociale e socio-sanitario della città” è necessaria una ricerca articolata con maggiori dati relativi ai diversificati fabbisogni, in modo che le politiche sociali da attuare possano aderire il più possibile alle differenti pieghe dei problemi che emergono.
È, piuttosto, su un altro importante aspetto, che emerge dal Questionario, che vorremmo richiamare l’attenzione. In particolare, alla domanda su “Quali proposte progettuali riferibili alla legge 112/2016 “Dopo di noi” si ritiene prioritario intervenire”, le prime tre “principali preferenze” sono state quelle rivolte ai 1) “programmi e progetti di inclusione sociale finalizzati a migliorare le capacità di autodeterminazione della persona con disabilità e l’accesso ai propri diritti”; ai 2) “percorsi di valorizzazione dei livelli di autonomia della persona con disabilità, finalizzati ad aumentare le possibilità di inserimento o re-inserimento” lavorativo; 3) ai “percorsi programmati di accompagnamento verso l’autonomia e di uscita dal nucleo familiare”.
Emerge, quindi, una consapevolezza ed una maturità profonda, da parte dei nuclei familiari, per soluzioni innovative, per progetti e programmi che mettano al centro la libertà di scelta e l’autonomia della persona, colta nella ricchezza delle sue molteplici relazioni familiari e sociali.
Si tratta, quindi, di costruire una nuova prospettiva politico-istituzionale e sociale per progetti di vita attiva, autonoma e indipendente per persone con disabilità, che l’Amministrazione comunale dovrebbe attivare al più presto, tenendo conto, da un lato, che esistono già nella nostra città esperienze significative di Associazioni del Terzo settore che si sono mosse, negli anni passati, in questa direzione in maniera innovativa, pur con molte difficoltà, e senza il sostegno dell’Amministrazione pubblica; dall’altro, che sono già disponibili risorse nazionali derivanti dalla Legge 112/2016 “Dopo di noi”, assegnate dalla Regione Basilicata al Comune di Potenza, che vanno utilizzate nella direzione di “favorire il benessere, la piena inclusione e l’autonomia delle persone con disabilità”.
Inoltre, all’interno della Missione 5. “Inclusione sociale” del PNRR l’Amministrazione comunale è chiamata a svolgere un ruolo attivo e fondamentale nel progettare “Percorsi di autonomia per persone con disabilità”, che di fatto viene assegnata alla progettualità dei Comuni.
Questo implica prioritariamente l’avvio di un “processo di deistituzionalizzazione”, che va pensato e programmato attraverso un nuovo “patto di corresponsabilità educativa” tra amministrazione pubblica, famiglie, associazioni. In altri termini, si tratta di mettere al centro la co-progettazione di percorsi e progetti autonomi di vita indipendente completamente nuovi rispetto alle risposte del passato – progetti che siano in grado di perseguire alcuni degli obiettivi indicati dalla legge: rispetto della libertà di scelta; accrescimento e sviluppo delle competenze per la gestione della vita quotidiana; potenziamento della domiciliarità in abitazioni o gruppi di appartamenti di tipo familiare e/o di co-housing; promozione di percorsi di accompagnamento per l’uscita dal nucleo familiare di origine.
Il Gruppo consiliare de “La Basilicata possibile”, rispetto alle questioni sollevate, chiede che si mettano in campo 4 azioni immediate:
1. trasformare gli incontri convocati dall’Assessorato alle Politiche sociali con le associazioni sui temi della disabilità in un vero e proprio “tavolo permanente” formalizzato, che veda protagonisti i diversi Enti del Terzo settore, le famiglie, le persone con disabilità, individuando anche una metodologia di lavoro in grado di affrontare la diversità dei problemi con un attento lavoro di analisi e di proposte attraverso “focus” e “gruppi di lavoro”. Un primo tavolo permanente che, insieme al “Distretto d’inclusione” già attivo, possa avviare quel processo partecipato che porterà alla realizzazione e all’attuazione del “Piano sociale e sociosanitario” ormai necessario alla città;
2. procedere ad un cambio di paradigma nelle politiche sociali finalizzate alle persone con disabilità, coinvolgendo le esperienze più significative del Terzo settore in una sorta di “amministrazione condivisa”. In altri termini, si tratta di dare attuazione al recente D.M. 31 marzo 2021 “Linee guida sul rapporto tra pubbliche amministrazioni ed Enti del Terzo settore”, capace di dare spazio alla realizzazione di progetti e di nuove pratiche innovative;
3. costruire un progetto articolato in grado di intercettare le risorse del PNRR di natura socio-assistenziale (Missione 5. “Inclusione e coesione”, prerogativa per legge assegnata ai Comuni) che darebbe la possibilità di attivare “Percorsi di autonomia per persone con disabilità” con l’obiettivo di accelerare il processo di deistituzionalizzazione, fornendo servizi sociali e sanitari di comunità e domiciliari al fine di migliorare l’autonomia delle persone con disabilità;
4. finalizzare immediatamente – attraverso Bandi e Avvisi pubblici – le risorse già assegnate dalla Regione Basilicata al Comune di Potenza (Legge 112/2016), non ancora completamente utilizzate, a forme di “sperimentazione progettuale” nella nostra città.