Nonostante i notevoli passi avanti fatti grazie agli utili interventi normativi del passato, l’obiettivo dell’equo accesso all’Istruzione non è ancora stato del tutto traguardato.
Nell’aggiornamento annuale delle «Misure del Benessere equo e sostenibile dei territori», pubblicato lo scorso 6 settembre, l’Istat rileva che soltanto meno un edificio scolastico su tre è privo di barriere fisico-strutturali che limitano l’accesso fisico a persone con disAbilità. E si evidenziano ampie differenze territoriali: nel Nord la quota di scuole accessibili sfiora il 38%, nel Mezzogiorno il 27,4%.
Nel Report Istat che censisce l’inclusione scolastica degli alunni con disAbilità, si rileva che nell’a.s. 2019-2020 il numero di alunni con disAbilità frequentanti le scuole italiane è aumentato (+13.000, per un totale di circa 300.000 alunni, il 3,5% degli iscritti), insieme a quello degli alunni con altri bisogni educativi speciali (+60.000, l’11% degli iscritti nella scuola secondaria e il 6,5% nella scuola primaria di primo grado).
Si legge anche che il 37% degli insegnanti di sostegno non possiede una formazione specifica, perché la domanda supera l’offerta e il numero degli insegnanti specializzati non copre le esigenze, in costante aumento del 6% circa ogni anno, e che di poco superiore a 57.000 è il numero degli assistenti all’autonomia e alla comunicazione che affiancano gli insegnanti per il sostegno.
Le disparità prevalgono sulle eccellenze, offuscandole, e influenzando in negativo e rallentando ogni azione concreta di innovazione a risposta alle esigenze rilevate e rivendicate da chi, con fiducia nelle Istituzioni, auspica un futuro migliore per tutti.
Occorrono azioni immediate e trasversali a livello nazionale, partendo:
– dall’attivazione di percorsi di specializzazione intensivi, di qualificazione degli insegnanti, puntando all’aumento del non esaustivo numero delle cattedre in deroga;
– dall’anticipo delle nomine dei docenti a fine giugno, in modo da riuscire a dare avvio all’anno scolastico garantendo continuità educativa e didattica agli alunni;
– dall’incremento dei fondi degli enti locali indispensabili a garantire un adeguato rapporto numerico tra studenti con disAbilità e assistenti all’autonomia e alla comunicazione;
– dalla costituzione di fondi e dalla composizione di programmi di abbattimento delle barriere architettoniche presenti in tutti gli edifici scolastici, a prescindere dalle necessità del momento;
– da un’accelerazione del processo di digitalizzazione, incrementando gli strumenti operativi e tecnologici presenti in ogni istituto scolastico necessari a garantire autonomia e comunicazione a tutti gli studenti con diverse abilità;
– da programmi personalizzati, ritagliati sulle specifiche difficoltà, per facilitare accoglienza e continua integrazione degli studenti disAbili destinati al gruppo Classe di appartenenza, ai docenti e all’intero personale operante all’interno della Scuola.