Mario Saluzzi, segretario regionale Co.I.S.P. Basilicata, ha consegnato questa mattina una lettera al Ministro dell’Interno Matteo Salvini in occasione del suo comizio per la Lega a Lavello per denunciare i disagi delle forze dell’ordine in servizio al Centro di Permanenza per il Rimpatrio di Palazzo San Gervasio e sollecitare un intervento da parte del Governo nazionale. Di seguito la nota integrale.
Onorevole Signor Ministro,
conosciamo da sempre la sua vicinanza alle Forze dell’Ordine, tanti sono stati gli interventi a nostro favore da parte sua, e come dirigente sindacale del Coordinamento per l’indipendenza sindacale delle forze di Polizia, la ringrazio per la sua partecipazione alle tante manifestazioni che abbiamo organizzato a Roma e in tutte le regioni.
Oggi a seguito della sua visita in Basilicata, le scrivo per affrontare una problematica che il governo uscente ha scaricato integralmente sui poliziotti della Questura di Potenza. L’apertura del Centro per respingimenti (C.P.R.), una struttura inadeguata ad assolvere questo compito, aperta in fretta e furia dal suo predecessore in piena campagna elettorale a gennaio 2018, nonostante gli oltre 4 milioni di euro spesi di lavori di ammodernamento della struttura, e senza che alla questura di Potenza fosse assegnato personale congruo per assolvere alla vigilanza e alla gestione del C.P.R., oggi per il suo funzionamento e per il trasferimento ai vari tribunali e giudici di pace, vengono sottratti dal controllo del territorio numerose pattuglie.
La struttura, poi, è costantemente sotto manutenzione. «E ogni sforzo compiuto, con significativi oneri», «viene spesso vanificato dai continui e violenti comportamenti degli ospiti in danno dei locali e degli arredi, con dirette negative conseguenze sulle loro stesse condizioni di vita». I danneggiamenti sono all’ordine del giorno, a Palazzo San Gervasio, 5 mila abitanti, in Basilicata, al confine con la Puglia, dove l’amministrazione comunale è anche alle prese con uno sbarramento burocratico contro la Regione Basilicata che vorrebbe aprire in un ex tabacchificio non a norma anche un centro d’accoglienza per migranti stagionali, creando non pochi problemi di ordine pubblico in un’area che è già in sofferenza per l’alto numero di migranti stanziali.
Non Ci sono misure di difesa passive relativamente alla recinzione esterna, basta una lamina di plexiglass all’interno della rete ed una rete antigatto curva verso l’interno atta ad impedire la fuga (cosa che a quanto pare avviene con frequenza).
Non vi è traccia da qual che si vede dall’esterno di nessuna protezione atta ad impedire che i migranti si arrampichino sulle strutture.
Chiediamo un immediato intervento da parte sua Signor Ministro affinché le criticità segnalate siano sanate urgentemente sia per quanto attiene alla struttura e alle condizioni di vita dei colleghi. Certo di un suo interessamento, distintamente la saluto.