Una caratteristica del modo di amministrare del Governo regionale a guida Bardi è l’assoluta disattenzione nei confronti dei territori. A meno che non siano amministratori locali compiacenti ad ogni loro desiderata. E’ quanto dichiara il Consigliere regionale del partito Democratico Roberto Cifarelli.
Non ho usato il plurale a caso. La Comunità lucana presenta diverse peculiarità ed è portatrice di esigenze plurali che una programmazione di politiche pubbliche orientate alla crescita dovrebbe valorizzare ed armonizzarle in uno scenario complessivo caratterizzato da coesione sociale e reciprocità tra territori .
Dinanzi all’immobilismo, gli stessi territori spesso si ritrovano ad innescare processi virtuosi e, partendo dalla conoscenza, dalle competenze e dalla sostenibilità ambientale, provano a dare risposte circa lo spopolamento e la fuga dai nostri Comuni.
E’ il caso del distretto Turistico Terre di Aristeo che – puntualizza l’esponente Dem – fa parte degli oltre sessanta distretti istituiti da una legge nazionale del MiBACT (oggi Ministero della Cultura) e nati per promuovere e sostenere le economie locali, a partire proprio dai borghi. L’Associazione Distretto Turismo Rurale “Le Terre di Aristeo” comprende 83 comuni della Basilicata (62 in provincia di Potenza e 21 in provincia di Matera). Si tratta di un’area geografica con una popolazione totale di circa 315.814 abitanti.
Nel 2018 la Regione Basilicata ed Aristeo hanno sottoscritto un “Protocollo d’Intesa per lo Sviluppo delle Comunità Turistiche Integrato della Basilicata” con elementi strategici molto chiari e riscontrabili nel tempo: l’ambiente e il territorio come grande ed unitario attrattore; la cultura e la formazione, per tutti, come necessità presupposta ed indispensabile per il successo di tutto il progetto e per la crescita delle Comunità Territoriali; l’immigrazione come obbiettivo primario per far tornare a vivere i Comuni della Basilicata; l’Internazionalizzazione come opzione strategica di collocazione del territorio nel mercato e nella società multietnica; l’inclusione sociale e la programmazione partecipata quali condizioni necessarie per la formulazione di politiche pubbliche condivise e caratterizzate da criteri di trasparenza, funzionalità, efficacia ed economicità dell’azione amministrativa ed infine, l’adeguamento e la messa in sicurezza delle vie di comunicazione interne e di accesso alle aree quali condizioni indispensabili per la fruizione del territorio.
Siamo in pieno 2023 – aggiunge Cifarelli – e,nonostante le promesse e le varie audizioni in Commissione consiliare, del progetto Terre di Aristeo e dei buoni propositi da perseguire si sono perse le tracce, in quanto gli Amministratori di questa Regione preferiscono parlare di abbandono e spopolamento piuttosto che occuparsene seriamente al fianco di chi propone qualcosa di concreto, oppure “mettere a terra” progettualità e proposte alternative che non siano basate su elargizioni a pioggia di danaro pubblico, senza avere chiaramente in testa dove si vuole portare la Basilicata nel prossimo futuro.
La Basilicata è diversa, – conclude il Consigliere Cifarelli – più articolata e più contraddittoria di come viene rappresentata. Servirebbe più attenzione per rendere più competitivi i nostri territori, per sostenere le nostre potenzialità e aprire prospettive alle nuove generazioni, mettendo a valore le loro intelligenze, i loro saperi e le loro capacità. E, nel contempo, le pubbliche amministrazioni dovrebbero indirizzare le proprie scelte e regolare le proprie funzioni nel rispetto dei princìpi di trasparenza e di imparzialità, premiando il merito e garantendo un quadro di pari opportunità.
In definitiva, le tante esperienze partite dal basso, come Terre di Aristeo, chiedono alla Politica esattamente questo. Basterebbe ascoltarle senza pregiudizi.