Divieto di transito bus turistici a Matera, Associazione GTA Basilicata contesta ordinanza Polizia Locale Comune di Matera: turisti obbligati a prendere il treno delle Fal anche se arrivano con autobus che rispettano l’ambiente. Di seguito la nota integrale.
“Lascia l’auto e prendi il treno. Fal ti regala un Natale senza stress”. E’ questo lo slogan scelto da FAL – Ferrovie Appulo Lucane – per pubblicizzare il programma di servizi ferroviari straordinari programmati d’intesa con la Regione Basilicata, in concomitanza con il Presepe vivente nei Sassi di Matera.
L’obiettivo dichiarato dal Vicepresidente e Assessore Infrastrutturale e Trasporti della Regione Basilicata Pasquale Pepe è quello “di voler portare il servizio di metropolitana leggera a Matera anche nei giorni festivi perché Matera è una città turistica e va trattata come tale”.
Con un’ordinanza dirigenziale emanata il 5 dicembre scorso a firma del dirigente del Settore Traffico (332/2024), Paolo Milillo, è stato istituito il divieto di accesso in città per i bus turistici nei giorni 7,8,14,15,21,22,28,29 dicembre 2024, 4 e 5 gennaio 2025, e l’obbligo di recarsi nell’area del Terminal Intermodale di Serra Rifusa per effettuare la fermata per la discesa e la salita dei passeggeri e di prendere il treno FAL per raggiungere il centro città ad un costo di 1,30 euro a persona a tratta. Il divieto di accesso non riguarda solo il centro storico della città, ma tutto il centro abitato ivi comprese le zone periferiche. Questo crea grossi disagi soprattutto a quei turisti che hanno poco tempo a disposizione per visitare la città, hanno la necessità di raggiungere l’hotel più volte al giorno per la registrazione, il pranzo e la cena oppure un ristorante in periferia o un agriturismo fuori città senza dover accumulare ritardi che rischiano di trasformare la vacanza in un incubo.
E’ stato il Commissario Prefettizio del Comune di Matera Raffaele Ruberto, insediatosi il 23 ottobre scorso, senza alcun confronto con gli operatori turistici della città e senza preavviso, a chiedere alle Fal e alla Regione Basilicata, di attivare questo servizio sperimentale assicurando che “i cittadini e i tanti turisti che vorranno visitare Matera arriveranno in centro in tempi brevissimi”.
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Purtroppo così non è stato, perché la metropolitana FAL di Matera non collega rapidamente il Terminal intermodale di Serra Rifusa con le tre principali sezioni della città (Matera Sud, Matera Centrale e Matera Villalongo).
Mentre i treni della ferrovia metropolitana delle altre città d’Italia sono treni veloci con molti vagoni che garantiscono collegamenti rapidi dalle zone urbane periferiche a quelle centrali a frequenza oraria di 3-5 minuti dalle 5:30 alle 00:30, i treni Fal sono treni lenti con pochi vagoni e servizi a cadenza oraria di 30 minuti dalle 10:00 alle 22:00. Questo crea forti disagi per i turisti e per le agenzie di viaggio che costruiscono programmi di viaggio con orari stabiliti. Questo danneggia in primo luogo le guide turistiche che non potranno più vendere servizi guida per gruppi di italiani e di stranieri e per gruppi scolastici che hanno poco tempo a disposizione per visitare la città.
Il gruppo che arriva alle 9:00 del mattino alla stazione Fal di Serra Rifusa deve aspettare un’ora per prendere il treno. Quello che si ferma a cena nei Sassi dopo le 22:00 dovrà tornare a piedi per riprendere l’autobus. Il gruppo che deve andare in hotel per effettuare la registrazione deve prendere il treno con i bagagli, scendere alla fermata più vicina all’hotel e proseguire a piedi con grossi disagi e perdite di tempo che rischiano di far saltare il programma di viaggio e i servizi già prenotati, come il servizio guida, gli ingressi ai siti museali, il pranzo in ristorante o in agriturismo fuori città. Da qui la richiesta sollevata da tutti gli operatori turistici di sospendere l’ordinanza dirigenziale. I mezzi di trasporto pubblico non dovrebbero creare disagi che rischiano di danneggiare l’immagine della città. Le guide turistiche temono anche la beffa delle possibili autorizzazioni in deroga alla norma generale che rischiano di generare favoritismi e pericolose situazioni di monopolio a vantaggio di pochi.
Tutto ciò evidenza una preoccupante improvvisazione e una mancanza di visione strategica e di pianificazione preventiva. Le guide turistiche temono anche che l’obiettivo dell’ordinanza non sia quello di garantire gli interessi generali di tutti, ma di colpire ancora una volta il turismo come già successo più volte negli ultimi anni. Infatti mentre gli autobus turistici euro 5 o euro 6 che rispettano l’ambiente e non immettono sostanze nocive per la salute dei cittadini non possono nemmeno entrare nel centro abitato di Matera per le
operazioni di carico e scarico dei passeggeri, nemmeno di domenica quando gli uffici pubblici e le scuole sono chiuse e non ci sono pericoli di congestione per il traffico cittadino, gli autobus di linea che creano grosse difficoltà al traffico veicolare e immettono nell’atmosfera inquinanti irrespirabili, gas di scarico nocivi per la salute dei cittadini e per l’ambiente, possono circolare liberamente in tutta la città, utilizzare via Ugo la Malfa, via Aldo Moro e viale delle Nazioni Unite come fossero stazioni per autobus e rimanere fermi col motore acceso davanti le scuole.
Serpeggia ormai da tempo nelle stanze del Comune di Matera un sentimento ostile nei confronti del turismo, delle agenzie di viaggio e delle guide turistiche in particolare manifestato prima dalla giunta guidata dall’ex Sindaco Raffaello Giulio De Ruggieri che con i lavori del Parco della Storia dell’Uomo, mai inaugurato, ha stravolto l’area di Murgia Timone impedendo di fatto l’accesso al Belvedere agli autobus turistici, e poi anche dalla giunta dell’ex Sindaco Domenico Bennardi che non ha esitato minimamente ad eliminare Piazza Matteotti, un’area di interscambio strategica per autobus turistici e di linea, per realizzare i giardinetti del parco intergenerazionale nonostante le proteste di numerosi cittadini.
Coloro che nutrono sentimenti di avversione e di ostilità verso il turismo, cercano di procurare danni al settore con ricadute negative su tutta la città come già successo per il Parco della Murgia Materana.
Da alcuni anni le guide turistiche e le agenzie di viaggio hanno cancellato dai loro programmi il Parco della Murgia, con ingenti danni economici per le loro famiglie e ricadute negative su tutto il comparto turistico e sull’immagine della città, che quest’anno ha registrato anche la riduzione della permanenza media dei visitatori del 13,6% rispetto al 2019, nonostante il forte aumento dei turisti stranieri (fonte APT Basilicata).
Questo perché il vecchio Parco Archeologico Storico e Naturale delle Chiese Rupestri del Materano istituito per la tutela e la valorizzazione dei siti archeologici e storici della città come i villaggi neolitici e le chiese rupestri, e per la tutela del paesaggio rupestre in cui ricade il patrimonio culturale che vorremmo trasmettere alle generazioni future non esiste più. Di fatto è stato sostituito, senza alcun confronto aperto con i cittadini, la nuova Zona Speciale di Conservazione ZSC IT9220135 “Gravine di Matera” istituita ai sensi della Direttiva “Habitat” 92/43/CEE che la Regione Basilicata ha prontamente inserito nella rete ecologica denominata Rete Natura 2000
Basilicata allo scopo di tutelare la biodiversità e favorire il ripopolamento della fauna selvatica, vedi le azioni urgenti di salvaguardia degli anfibi e dei rettili della Gravina di Matera progetto ARUPA, LIFE+ 08 NAT/IT/000372. Poichè tutte le attività che si vorrebbero realizzare nell’area protetta, dalle gare podistiche, alle gare in mountain bike, ai concerti alla Cava del Sole, ai fuochi pirotecnici in onore della Madonna della Bruna, ivi comprese le attività turistiche, sono diventate potenzialmente incompatibili con i nuovi obiettivi prefissati, è necessario per ognuna di essa presentare istanza di Screening o di Valutazione d’Incidenza Ambientale agli uffici competenti della Regione Basilicata. Da qui il divieto di accesso agli autobus turistici per la visita delle chiese rupestri e dei siti archeologici del Parco e al Belvedere di Murgia Timone che impedisce di fatto alle guide turistiche di poter lavorare liberamente.
Invitiamo il Commissario Prefettizio del Comune di Matera Raffaele Ruberto a non proseguire nel prossimo futuro sullo stesso binario. Chiediamo di ritirare l’ordinanza dirigenziale emanata il 5 dicembre scorso e di liberare la città da tutti i divieti che impediscono lo sviluppo turistico affinchè sia garantito il diritto al lavoro di tutti.
I treni andrebbero sempre presi per scelta e non per obbligo.
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