Mario Nicola Di Dio, docente di scuola media superiore residente a Potenza in una nota esprime alcune riflessioni sulle scelte del Governo Meloni per quanto riguarda il dimensionamento scolastico inserite nella Manovra finanziaria. Di seguito la nota integrale.
“Governo Meloni colpisce i territori già deboli”
Rischiano di determinare effetti devastanti sul nostro territorio le novità in tema di dimensionamento scolastico annunciate con la Legge di Bilancio 2023.
Il testo presentato dal governo Meloni dispone infatti che il dimensionamento venga eseguito sulla base di una cifra studenti per singolo istituto non di 600, attuali, bensì di 900. Cosa significa lo hanno spiegato bene i sindacati della scuola con la loro simulazione pubblicata in questi giorni: nel giro di due anni chiuderanno circa 700 istituti a livello nazionale. E a pagare il prezzo maggiore, come sempre avviene, saranno quei territori – come la Basilicata, dove più forte è il fenomeno della desertificazione sociale.
Il concetto che viene richiamato dall’articolo 99 della Legge di Bilancio 2023 è infatti quello della riorganizzazione/razionalizzazione del sistema scolastico in considerazione della progressiva riduzione del numero degli alunni per classe. In aree come la nostra Regione, dunque, sarà inevitabile accorpare strutture scolastiche anche notevolmente distanti in un unico istituto sotto la guida di un unico Dirigente Scolastico che sarà costretto necessariamente a dividere la sua presenza su un territorio anche molto vasto con conseguente perdita di attenzione e di efficacia.In buona sostanza, il Governo Meloni-Salvini parla di riduzione di costi ma in realtà compie una scelta politica ben precisa, dettata da una visione ragionieristica, economicista ed aziendalistica. D’altra parte, cosa aspettarsi di diverso da una coalizione di governo che si propone di tutelare e difendere non le fasce deboli della popolazione ma quelle più forti e fortunate?.