Riportiamo di seguito la nota inviata dal Comitato per il NO collegati al Coordinamento per la Democrazia Costituzionale (CDC), redatto a seguito della riunione congiunta dei Consigli direttivi del Comitato per il NO alla riforma costituzionale e del Comitato per il Sì all’abrogazione dell’Italicum.
Mercoledì 14 e venerdì 16 dicembre si sono svolte due riunioni del Comitato per il NO di Matera e provincia, cui hanno partecipato sia i comitati collegati al CDC sia altri comitati formatisi spontaneamente in alcuni comuni del materano. A tutti va riconosciuto un significativo contributo al conseguimento del grande risultato referendario registrato nella nostra provincia, nella quale la percentuale di voti contrari alla riforma del 68,25%, quasi 10 punti in più del dato nazionale.
L’analisi emersa dalle due riunioni ha individuato tre motivazioni alla base del “NO” espresso il 4 dicembre dagli italiani sulla scheda elettorale: la prima è la difesa dei principi del pluralismo democratico, della separazione dei poteri e della centralità del Parlamento indicati nella la Costituzione. La seconda è di tipo politico, cioè l’anti-renzismo cavalcato dai partiti dell’opposizione e che hanno occupato la scena mediatica nel corso dell’ultimo mese di campagna elettorale e hanno avocato a se tutto il merito del risultato referendario. La terza è quella che si è generata nella società, il “NO sociale” gridato dai tanti italiani che, specie nel nostro meridione e tra i giovani, hanno voluto manifestare il disagio che vivono a causa delle perduranti difficoltà economiche in cui si dibatte il nostro Paese.
I Comitati per il NO non si scioglieranno e continueranno ad operare, sia quelli che fanno riferimento al CDC sia quelli nati spontaneamente, che ribadiscono la loro autonomia ma anche l’intenzione di rimanere connessi in rete. Tutti hanno rilevato la nuova esigenza di partecipazione alle sorti del Paese nata tra i cittadini, che chiedono impegno e responsabilità perchè finalmente la Costituzione venga attuata pienamente. Oggi all’orizzonte si delineano due obiettivi: l’approvazione di una legge elettorale che restituisca legittimità e rappresentatività al Parlamento e il sostegno al referendum sul lavoro. I comitati torneranno a riunirsi a gennaio in vista dell’assemblea nazionale .
Saverio Paolicelli, referente del Comitato per il No di Matera
Egidio Defilippis, portavoce circolo Sinistra Italiana di Miglionico: “Nella periferia del referendum ha vinto anche il disagio”. Di seguito la nota integrale.
Sul risultato del referendum costituzionale si e’ detto di tutto, ognuno ha tenuto a far sapere il proprio punto di vista scomodando, a volte, anche la fantapolitica, ma l’unica certezza e’ che c’e’ stato il trionfo della democrazia grazie anzitutto alla grande partecipazione popolare, circostanza che fa ben sperare sull’inizio di una nuova fase che vede i cittadini riavvicinarsi alle istituzioni e reclamare coinvolgimento e partecipazione, anche se a giudicare dalla maniera in cui Renzi si e’ dimesso e dalla compagine del nuovo Governo sembrerebbe che tutto questo non sia stato compreso.
La schiacciante e inaspettata vittoria del NO ha impedito che una pessima riforma della costituzione potesse limitare la liberta’ popolare e che il potere finisse nelle mani di poche persone, ma il voto e’ stato anche condizionato dalla volonta’ popolare di porre fine all’esperienza di un Governo che si e’ caratterizzato per aver imposto al Paese riforme che hanno complicato la vita ai cittadini e si e’ distinto per arroganza, supponenza ed estrema disinvoltura.
Anche le particolari e capillari situazioni locali hanno contribuito in maniera determinante al risultato e, difatti, si spiega cosi lo straordinario successo ottenuto dal fronte del NO nella roccaforte del presidente della regione e in tutti i comuni della Valdagri interessati dalle estrazioni petrolifere, comunita’ che erano gia’ scese in campo il 17 aprile scorso per impedire che le trivelle continuassero a perforare il territorio pregiudicando irrimediabilmente l’ambiente e la salute dei cittadini.
Si spiega cosi’ anche l’eccezionale contributo da parte della comunita’ di Miglionico, da tempo interessata da politiche godereccie che, tuttavia, disconoscono i reali problemi dovuti alla disoccupazione, al degrado e alla emarginazione.
Il referendum e’ stato l’occasione per dire basta alle politiche delle carnevalate, delle canzonette e delle pettolate, anche apprezzabili se si vuole ma non esaustive, evidentemente perche’ ci si aspettava piuttosto un progetto di sviluppo per questo territorio che piu’ di altri, avrebbe le potenzialita’ per andare al traino della citta’ capoluogo, per storia, cultura, tradizioni, interessi commerciali e posizione logistica. La straordinaria affluenza alle urne di Domenica ha sancito altresi’ la fine del clientelismo e il ripudio dell’arroganza che si e’ esplicitato finanche nella disinvoltura con cui sono stati presidiati i seggi elettorali.
In sostanza e’ stata la democrazia mortificata a ribellarsi perche’ a Miglionico il confronto politico e’ stato finora soffocato perfino dalla impossibilita’ di utilizzare l’auditorio, (transformato in sala consiliare, e quindi nella casa di tutti) per dibattere i temi che interessano alla collettivita’. E’ davvero singolare che un partito politico debba essere costretto a pagare per assolvere alla propria funzione quando di quella struttura pubblica ne viene fatto un uso smodato visto che e’ sufficiente cammuffarsi dietro la sigla di una associazione per averne diritto all’uso gratuito.
A Miglionico, e non solo, il referendum costituzionale ha rappresentato lo spartiacque tra il sistema di potere di alcune famiglie voraci e un tessuto sociale disincantato dall’inconsistenza del PD locale colpevolmente inconsapevole dei problemi che vive la comunita’ e del degrado, anche del patrimonio immobiliare pubblico e privato, che investe ogni famiglia. In questa periferia del referendum, e’ stato insegnato a piegare i cartoni e a usare la cazzuola ma mai c’e’ stato impegno, o capacita’ di pianificare la crescita sociale, economica e culturale di una comunita’ stanca di canzonette. Il voto di Domenica scorsa e’ stato, per la cittadinanza, una ghiotta occasione per esternare il malessere, ma anche lo spunto, per le forze politiche, di lavorare a una proposta amministrativa alternativa che sappia allargare il campo a quei mondi interessati da una visione della societa’ ampia, civica, ambientalista e progressista.
Egidio Defilippis, portavoce circolo Sinistra Italiana di Miglionico