Il Documento di economia e finanza regionale (Defr), proposto dalla Giunta regionale e previsto in attuazione del decreto legislativo n. 118/2011 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi), che contiene le linee strategiche di intervento della Regione per il triennio 2015/2017 al centro delle audizioni in terza Commissione consiliare, presieduta da Francesco Pietrantuono (Psi).
“Il Defr è il documento programmatico fondamentale con il quale la Regione unifica e porta a sintesi tutte le programmazioni di settore nel contesto di una strategia unitaria, assegnandovi le dotazioni finanziarie e le responsabilità operative ad ogni nodo della sua struttura organizzativa, e predisponendo gli strumenti quantitativi di misurazione e valutazione del progresso di tale strategia unitaria”. Così il dirigente generale del dipartimento Programmazione e Finanze, Elio Manti il quale ha spiegato che “ogni Regione definisce i contenuti del Defr che dovrà comunque contenere le politiche da adottare, gli obiettivi della manovra di bilancio, tenendo conto del Patto di stabilità interno, il quadro finanziario unitario di tutte le risorse disponibili per il perseguimento degli obiettivi della programmazione unitaria e gli indirizzi agli enti strumentali e alle società controllate e partecipate. Il documento – ha aggiunto -, realizzato sulla base degli elementi informativi disponibili al 31 dicembre 2014, richiede approfondimenti specifici, oltre che un aggiornamento complessivo dei dati, per essere definito e consentire anche di giungere al 30 giugno con il Defr consolidato per il 2016-2018”. Manti ha poi fatto riferimento alla mission, “il rilancio competitivo del sistema-Basilicata, inteso nell’integrazione dei suoi sottosistemi (economico, sociale, culturale e territoriale) basato sui fattori dell’innovazione e della qualità totale, valorizzando, in una logica di smart specialisation, le vocazioni produttive che il territorio già esprime e che può sviluppare sulla base dei fattori trasversali (agricoltura, ambiente, cultura, infrastrutture materiali e immateriali, servizi e utilities), riducendo l’output gap nella crescita e le sperequazioni sociali e territoriali”. “Per quanto concerne le direttrici strategiche di intervento – ha proseguito il dirigente generale del dipartimento Programmazione e Finanze – cinque sono quelle previste: ‘Una società competitiva ed aperta’ che ha lo scopo di rispondere alle sfide della globalizzazione e favorire l’approdo in regione di capitali ed intelligenze esterni; ‘Una società della conoscenza e delle competenze’ la cui vision è rinforzare le ‘dotazioni di base’ di competenze e conoscenze e selezionare gli ‘ambiti strategici’ di innovazione sui quali attestarsi in base alle vocazioni del territorio e alle sue eccellenze di ricerca già presenti o potenziali; ‘Una società dallo sviluppo compatibile, duraturo e a bassa emissione di carbonio’ che prevede un modello di sviluppo incentrato sul disaccoppiamento, promuovendo politiche rispettose degli ecosistemi ambientali e paesaggistici, filiere produttive ‘verdi’, impieghi efficienti e sostenibili delle risorse naturali; ‘Una società inclusiva e coesa’ che ha l’obiettivo di contrastare gli effetti emarginanti sul tessuto sociale lucano dell’attuale crisi innovando strumenti di intervento a tutela dei diritti irrinunciabili delle persone, delle famiglie e delle collettività a rischio di impoverimento economico ed esclusione sociale; ‘Una società partecipata e ben governata’ che faccia dell’efficientamento innovativo del settore pubblico una leva per lo sviluppo regionale in sintonia con gli orientamenti nazionali”. Manti ha infine spiegato che sono stati evidenziati 33 indicatori critici di successo della strategia regionale e che lo scostamento, al 2017, rispetto al target fornirà indizi su un funzionamento non ottimale delle policies e, quindi, un’azione valutativa mirata a comprendere cosa non abbia funzionato e cosa vada migliorato.
Al termine dell’audizione il presidente Pietrantuono, in linea con i commissari, ha programmato sei riunioni dell’organismo consiliare per esaminare il documento e offrire il contributo della Commissione alla implementazione dello stesso, così come proposto anche dal dirigente Manti. “La prossima riunione – ha precisato il Presidente della Commissione – sarà dedicata alla verifica degli indicatori e le altre cinque alle linee strategiche. Il lavoro sarà svolto con l’ausilio sia degli assessori competenti che degli uffici, al fine di giungere nel mese di giugno con un documento che abbia una condivisione ampia e che possa, così, recuperare il protagonismo del Consiglio regionale”.
Ai lavori della Commissione hanno partecipato, oltre al presidente Francesco Pietrantuono, i consiglieri Luigi Bradascio (Pp), Vito Giuzio e Vincenzo Robortella (Pd), Aurelio Pace (Gm), Gianni Leggieri (M5s), Francesco Mollica (Udc), Nicola Benedetto (Cd), Paolo Castelluccio (Pdl-Fi) e Gianni Rosa (Lb-Fdi).